Botte e minacce di morte, un incubo durato 2 anni

Il tentativo di darle fuoco avvenuto ieri sera è stato solo l’ultimo degli episodi di terrore vissuti dalla donna perseguitata dal suo ex ex compagno negli ultimi due anni. Una relazione da sempre contraddistinta dalla violenza e dalle minacce. Il motivo scatenante della furia dell’uomo era la gelosia verso una relazione precedente da cui la donna aveva avuto un figlio. Per paura, però, la donna non ha mai denunciato i maltrattamenti, fino al marzo 2013 quando le ferite i traumi delle botte erano troppo gravi e la donna fu costretta a recarsi al Pronto Soccorso. Qui i sanitari hanno allertato gli uomini del commissariato di Anzio, guidati da pochi giorni dal Primo dirigente Cassandra, che hanno raccolte la denuncia della donna che ha riferito dei numerosi maltrattamenti subiti. Così il Gip nel maggio 2014 ha disposto nei confronti dell’uomo il divieto di avvicinamento a 500 metri dall’abitazione, dal posto di lavoro, e dai luoghi abitualmente frequentati dalla donna.

Per sei mesi non ci sono stati più episodi di violenza o minacce, ma una volta terminato il provvedimento nel novembre del 2014, l’incubo è ricominciato con l’uomo che ha più volte minacciato telefonicamente l’ex compagnia, oltre a presentarsi nella sua abitazione di via Taigete ad Anzio Colonia, tanto da spingere le volanti del commissariato di Anzio ad intervenire più volte per evitare il peggio.

Anche giovedì scorso presso uno stabilimento balneare di Anzio l’uomo aveva minacciato di morte davanti a molti testimoni la donna, appena tre giorni prima del suo tentativo di darle fuoco.

La Ford Fiesta su cui si è recato a casa dell’ex compagna, infine, era stata rubata nel marzo  scorso dal deposito giudiziario di Anzio. Per questo l’uomo è accusato di ricettazione, oltre che di atti persecutori.