Home Attualità Anzio, presentato il progetto didattico “La scuola nel bosco dei conigli”

Anzio, presentato il progetto didattico “La scuola nel bosco dei conigli”

Presentato il progetto "La scuola nel bosco dei conigli", programma della scuola dell'infanzia Statale Severiano del IV Istituto Comprensivo anziate rivolto ai bambini dai 3 ai 6 anni, che si propone di rispondere ai loro bisogni attraverso un metodo pedagogico denominato "Outdoor Education"

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Una sala conferenze gremita di genitori e alunni ha confermato, poco fa all’Istituto Marco Gavio Apicio di Anzio, l’interesse che ruota attorno al bel progetto denominato “La scuola nel bosco dei conigli”, programma della scuola dell’infanzia Statale Severiano del IV Istituto Comprensivo anziate rivolto ai bambini dai 3 ai 6 anni, che si propone di rispondere ai loro bisogni attraverso un metodo pedagogico denominato “Outdoor Education”, ovvero “fare scuola fuori dalla scuola”, con una quotidianità che si svolge all’aria aperta, nel bosco, sui prati.

Già lo scorso anno, lo ricordiamo, una serra abbandonata di Tor Caldara era stata ristrutturata e donata ad uso della scuola grazie all’aiuto del comune di Anzio, con tanto di inaugurazione nel mese di maggio del 2016, ma a settembre la marcia indietro dello stesso municipio, spiegata con l’inagibilità dell’area, la sua non idoneità e la pericolosa presenza di animali. Scelta che ha incontrato lo stupore e l’amarezza della scuola e di tutto il personale impegnato nell’iniziativa, che non si sono però persi d’animo, dando vita ora a una realtà che vanta un numero infinito di partner e può costituirsi davvero come una cruciale opportunità di crescita per i ragazzi.

E’ fondamentale insegnare ai bambini come muoversi all’esterno – spiega la preside Margherita Diana – per la loro crescita e per il loro futuro. C’è un complimento che devo fare ai genitori del territorio: sono molto presenti nella vita dei figli, e attenti alle loro esigenze. Ma devo anche suggerirgli di concedergli maggiore libertà, di preoccuparsi di meno e lasciarli all’esterno, all’aria aperta, liberi di vivere la natura. In questo senso un simile progetto è ottimale per slegarli, renderli più forti, fargli vivere la natura e concepire il concetto di spazio aperto“.

Grazie a questo approccio i bambini apprenderanno attraverso diverse esperienze che stimolano l’autonomia, la curiosità, la logica, l’immaginazione, vivendo un rapporto quotidiano con la natura, affidandosi al ritmo delle stagioni e lasciando spazio ai sensi.

Siamo stati supportati in questo da moltissimi partner – spiega l’insegnante Eleonora Sica – dal comune di Anzio all’università di Roma Tre passando per il WWF, Legambiente, A ruota Libera, Bucciadimela e tantissime altre associazioni del territorio. Quanto accaduto lo scorso anno, con la dichiarazione di inagibilità, ci ha colto un po’ di sorpresa e non ci ha fatto certamente piacere, ma è successo e non vogliamo certamente fare nessuna polemica. L’unica cosa che ci sentiamo di dire è che queste iniziative richiedono un impegno enorme e costante, e occorrerebbe per questo una maggiore attenzione per chi porta avanti progetti simili, perché è un lavoro difficilissimo“.

A chiudere il pomeriggio, l’intervento di diverse figure professionali del campo della psicologia e della pedagogia, pronte a confermare i fondamentali concetti di “movimento e autonomia, con una crescita per il bambino costante e genuina”.