I cittadini, con alla guida del corteo due trattori (a significare i danni inevitabili all’agricoltura della zona) e due camioncini con gli slogan della manifestazione, hanno percorso a piedi e sotto il sole cocente (35 gradi stimati) il percorso fino al Comune vecchio a piazza Cesare Battisti. Davanti a tutti, a tenere lo striscione No Biogas tanti bambini, i primi a patire le conseguenze ambientali della centrali Biogas, di cui non si conoscono ancora gli effetti sulla salute. A scortare i cittadini, circa 500 persone, gli agenti del Commissariato di polizia di Anzio ma anche un gruppo di agenti antisommossa schierato sul tragitto con un cellulare blindato e con gli agenti in fila anche davanti alle porte del Comune, comunque chiuso. Uno spiegamento di forze che ha garantito la sicurezza di tutti ma, è bene sottolinearlo, in nessun momento il corteo è stato indisciplinato. Sotto al Comune gli organizzatori hanno preso la parola per dire no alle Biogas, per dire no “alla realizzazione di questi impianti in quartieri popolati e a 300 metri da una scuola frequentata da ragazzini” per dirlo con le parole di Maria Teresa Russo. I manifestanti hanno quindi consegnato al Comune (in assenza di validi rappresentanti) una bandiera nera realizzata con un sacco dell’immondizia. La protesta contro le decisioni della giunta Bruschini è stata vibrante e sentita, ma nessuno degli amministratori ha pensato di farsi vivo e scambiare due parole con i presenti. La battaglia contro le Biogas, che oggi ha registrato un grande successo di partecipazione, in ogni caso, sembra appena cominciata.