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Ricoverato al Noc con due fratture e la polmonite: la storia di un anziate

Riceviamo e pubblichiamo
E’ una donna di Anzio a scrivere alla nostra redazione per raccontare quanto sta accadendo a suo marito, ricoverato al Nuovo Ospedale dei Castelli per una doppia frattura.
“Mio marito circa un mese fa è caduto ed è stato portato d’urgenza in ospedale dove gli hanno diagnosticato due fratture al femore – racconta la donna – una situazione molto seria che è stata subito presa in carico dai medici che hanno proceduto a stabilizzare la gamba.
Mio marito non è stato operato d’urgenza e non è neanche stato ricoverato. Anzi, nonostante la gravità della situazione, è rimasto per 15 giorni in corsia al pronto soccorso perché mancavano i posti per la degenza.
Dopo due settimane gli è stato trovato un letto, ma in medicina e non in ortopedia perché in Pronto soccorso ha preso la polmonite a causa delle precarie condizioni in cui è stato lasciato. Per fortuna ora il malanno respiratorio sta guarendo. Alcuni giorni fa, però, ho ricevuto una chiamata dalla primaria del reparto di Medicina che mi ha comunicato il fatto che l’ospedale non era provvisto delle protesi adatte al femore, quindi non sarebbero potuti intervenuti sulle fratture che gli stavano curando da 15 giorni. La dottoressa mi ha consigliato di far dimettere mio marito per portarlo in una struttura ospedaliera più grande o specializzata in questo genere di problemi. Così mi sono resa conto che avrei dovuto prendermi da sola la responsabilità di trasportare un uomo gravemente ferito con tutti i rischi che comporta.
Ho detto alla dottoressa che non me la sentivo di affrontare un viaggio di questo tipo e ho chiesto sostegno all’ospedale. Mi è stato risposto che, l’unica cosa che avrebbero potuto fare era mettere in lungodegenza mio marito senza intervenire sulla gamba rotta. L’alternativa è che sia io a pagare il trasporto in ambulanza, e in sicurezza, in un’altra struttura ma a costi che per me sono proibitivi. Ancora oggi non so cosa fare ma non credo che sia giusto che l’ospedale mi chiede di prendermi la responsabilità del trasporto di fatto rifiutandosi di curare mio marito per la frattura, tra l’altro dopo aver contribuito a debilitarlo ulteriormente a causa della polmonite contratta in pronto soccorso. E’ questa la sanità pubblica?”.