Secondo successo consecutivo dello United Volley Pomezia femminile nel campionato di Serie B1 femminile. Le ragazze guidate dal coach Massimo Dagioni, infatti, hanno superato 3 a 1 Volleyrò. Monica Mazzoleni, centrale classe 1997 di Bergamo reduce dall’esperienza in A2 con le lombarde di Costa Volpino, ha parlato della sfida di sabato scorso. “La partita è stata sofferta, anche se nei primi due set siamo riuscite ad imporre il nostro gioco e ad essere molto ordinate. Nel terzo parziale, probabilmente, la squadra, a causa di un calo, non ha avuto il cinismo di chiudere la partita. Nella quarta frazione, nonostante fossimo andate in svantaggio, non abbiamo mollato e, grazie al contributo di tutta la rosa, è arrivata una vittoria preziosa”. Lo United Volley Pomezia è salito così a quota sette punti in tre match. “Sono stati incontri molto diversi fra loro – ha proseguito Mazzoleni – ma in tutte le partite si è visto uno spirito buono da parte nostra. Io credo che ci siano tutti i presupposti per divertirci: abbiamo la consapevolezza di poter fare e arrivare ai play-off”. Monica Mazzoleni si è poi espressa sulla scelta di approdare nella società pontina. “Si è trattata di una scelta di vita visto che sapevo di iniziare un nuovo percorso lavorativo a Roma. Quando è nato il contatto con il club del presidente Gianni Viglietti è stato semplice accettare e, a distanza di qualche mese, sono felicissima dell’impatto che ho avuto con l’ambiente: non è scontato entrare facilmente in un gruppo consolidato, tutte le ragazze mi hanno accolto molto bene. La società ha tanta voglia di fare bene e prova a darci tutto quello che serve. Il rapporto con il coach Dagioni? Lui si porta dietro un grande bagaglio di esperienza, mi piace il suo modo di preparare le gare e la lettura di varie situazioni”. Chiusura, infine, sull’impegno esterno contro il Marsala. “Una trasferta e un’avversaria tosta che ha i nostri stessi punti in classifica ma noi siamo in salute e vogliamo andare lì per giocarcela ad armi pari senza nessuna paura o pressione”.
Fabiano Aureli
