In merito alle polemiche sollevate in questi giorni sulla possibile fusione tra il Nettuno calcio e il Falasche vorrei precisare che oltre a non rispondere a verità tendono a screditare il lavoro svolto da uno staff di persone che hanno contribuito, con un lavoro lungo quattro anni, alla rinascita del Nettuno calcio. Una rinascita sia in termini sportivi che di strutture. C’è chi ha contribuito in termini economici, chi con il lavoro giornaliero e settimanale, chi con la sua grande passione per lo sport e per il calcio nettunese. Il Nettuno calcio nel campionato 2010/2011 con il presidente di allora Livio Lucchini era, sia per quello che riguarda la squadra che i campi “in abbandono”. Il sottoscritto prima e con un gruppo di amici di Nettuno – da me coinvolti – successivamente si è fatto carico di tutti i problemi economici e tecnici del Nettuno calcio riportando la squadra ai livelli di appartenenza come importanza nel calcio regionale dilettantistico. Questi sono fatti CHE LA STAMPA LOCALE NON MI SEMBRA ABBIA PORTATO IN RISALTO. Oggi si mettono in discussione dei sacrifici fatti da diversi soggetti perché qualcuno – 54 persone sui 45.000 abitanti della nostra città – che ha aderito ad una petizione on line e si oppone ad una ipotetica fusione con il Gsd Falasche chiededi riportare il Nettuno calcio a Nettuno. Premesso che non è mai stata nostra intenzione abbandonare lo stadio di Nettuno, molti dei nomi elencati nella petizione non mi risultano frequentatori dello stadio. I motivi che hanno portato in questi mesi il Nettuno a disputare gli incontri presso il campo a Falasche sono molteplici, i più importanti sono dovuti alla inagibilità delle tribune e di alcune recinzioni da sistemare. Un’altra problematica è legata al fatto che durante la settimana sul campo MASIN vengono effettuati gli allenamenti sia della squadra di Eccellenza che la Juniores regionale, cosa che lo scorso anno non accadeva. Inoltre ospitando la società dell’atletica (gratuitamente) la domenica mattina sarebbe stato impossibile avere un campo in erba durante il periodo invernale adatto a giocare la domenica in un campionato importante. Su questo argomento vorrei rispondere al presidente della Virtus Nettuno Tre Cancelli. I problemi di spazio li abbiamo anche noi visto che presso il campo De Franceschi (a Loricina) il settore giovanile copre tutti gli spazi orari e non permetterebbe alla squadra maggiore di allenarsi in orari decenti. Quindi se la raccolta firme per prendere posizione nei confronti del Nettuno calcio è stata attivata per mera campagna elettorale, credo sia opportuno trovare altre argomentazioni. Se invece ci sono intenzioni vere e serie per portare in alto il Nettuno io sono il primo a farsi da parte cedendo titolo e Società GRATUITAMENTE, come ho fatto anche per la Virtus Nettuno Tre Cancelli, avendolo avuto gratuitamente da Riccardo Tomei. SARO’ IL PRIMO A DARE UN CONTRIBUTO ECONOMICO PER MANTENERE IL NETTUNO IN ALTO. Naturalmente di fronte a programmi seri e veri e non come è stato fatto da qualche altro soggetto del Nettuno calcio. Successivamente il sottoscritto si è dovuto ricomprare un titolo ceduto gratuitamente e ricomprarlo profumatamente. Alcune persone del Nettuno calcio conoscono bene i fatti per come si sono svolti. Di certo non abbiamo approfittato della caduta dell’Amministrazione comunale per parlare di fusione con il Falasche. Si tratta di un progetto partito prima di Natale e da perfezionare. Avevamo avviato dei contatti anche con l’Anziolavinio, a cui dobbiamo dire grazie per averci fornito tanti elementi validi per questi campionati senza averci chiesto nulla. Mi chiedo se qualcuno con la fusione con il Falasche possa pensare di ridimensionare i suoi 300 atleti… magari ci si può preoccupare ma che il Nettuno calcio possa sparire è un’assurdità. Ringrazio tutti coloro che in questi quattro anni hanno contribuito a riportare il Nettuno al livello attuale. Tutti i collaboratori e i giocatori che sono stati professionisti nonostante diverse difficoltà. SALUTI DALLA ASD NETTUNO CALCIO E DAL VICE PRESIDENTE ANTONIO NOCERA