Un’impresa sportiva. E’ questo quello che ha firmato sabato sera durante gara2 della terza giornata di Ibl tra Angel Service Nettuno2 e UnipolSai Bologna, l’esterno nettunese, originario di Latina, Mattia Reginato. Alla prima stagione con la maglia nettunese dopo un lungo girovagare in Emilia tra Reggio, Bologna e San Marino, l’esteno-ricevitore classe 1990 ha subito lasciato il segno firmando un cycle hit (la battuta di un singolo, un doppio, un triplo ed un fuoricampo in una sola gara). “Non lo considero né un punto di arrivo né un punto di partenza – ha commentato Mattia Reginato – sono contento che sia arrivato in questo momento e che sia arrivato ora che gioco a Nettuno perché questa città rappresenta la storia di questo sport in Italia”. Un’impresa riuscita a pochi giocatori nella storia del baseball italiano, circa 25 anche se non esiste un albo ufficiale, tra cui si ricordano Giorgio Castelli nel 1977, Gastaldo nel 1985, Gabriele Ermini nel 1998, i “nettunesi” Schiavetti nel 2002 e Duran nel 2008 a cui si aggiunge anche quello di Nestore Morville nel 2012, ma in IBL2. Da ricordare anche gli altri nettunesi come De Franceschi, nel 1994 nella stessa partita in cui lo fece anche il suo compagno di squadra Carter, e Monaco nel 1970. Un elenco ed un numero ristretto che rendono l’idea della misura di questo gesto per cui Mattia ha una dedica precisa: “Dedico questo cycle al mio amico fraterno e compagno di squadra Valerio Simone che sta vivendo un momento difficile per via degli infortuni. Spero di riaverlo al più presto al mio fianco nel diamante”.
Ma in che momento della gara Mattia ha capito che l’impresa del cycle era possibile: “Nei primi tre inning ho batutto un singolo e un doppio – racconta – al quinto poi ho battuto il fuoricampo, ma solo mentre correvo le basi dopo il fuoricampo ho iniziato a pensarci – racconta l’esterno nettunese – ma mi sono detto “No! Non ci devi pensare”. Non ho mai pensato di poter arrivare ad un traguardo del genere. I manager ti insegnano a non pensare mai a cose così grandi e così ho fatto, non me lo sono mai posto come obiettivo, ma alla fine è arrivato. Non ci stavo pensando, neanche quando ho battuto la valida all’ultimo inning – conclude Mattia Reginato – poi ho sentito il mio coach urlare “Terza! Terza!Terza! ed è lì che ho capito che poteva succedere veramente ed ho pensato solamente a raggiungere la terza per completare il Cycle”.
nella foto di Luciano Canale, Reginato corre sulle basi dopo il fuoricampo al quinto inning.