Home Sport Hanno ucciso il baseball e l’Amministrazione è il mandante

Hanno ucciso il baseball e l’Amministrazione è il mandante

Oltre tutti i problemi, oltre le rivalità e le schermaglie burocratiche, oltre le reciproche accuse, oltre ogni storia, il timore peggiore che gli amanti del baseball avevano si è realizzato. Diventa ogni ora più concreta, infatti, l’ipotesi che entrambe le squadre nettunesi non giocheranno questa stagione, che scatterà il 27 marzo, a Nettuno. Un’omicidio per questo sport. Un’omicidio che ha per mandante l’Amministrazione comunale. Al di là della legittimità o meno della revoca della concessione, il dirigente Diana o il sindaco facente funzioni Dandolo Conti hanno la grave colpa di non aver preso in mano questa situazione che ora è deflagrata. Bastava un semplice contratto di affitto da siglare con entrambe le società, o almeno con una di esse, per portare in porto questa stagione. E invece? Invece questi benedetti incontri pare non ci siano stati e il risultato è che ad una settimana dall’inizio della stagione le due squadre nettunesi devono cercarsi un impianto. Sia il Nettuno2 che il Nettuno Bc hanno dialogato con la Federazione trovando la soluzione nell’utilizzo dell’Acquacetosa. Quella dell’inabilità del campo appare solamente una scusa cotta e mangiata per lavarsi le mani sporco di questo assassinio del baseball a Nettuno, la città che ha fatto grande questo sport in Italia e in Europa. Un impianto rimesso a nuovo nel 2009, che ha ospitato campionato e coppa campioni da quell’anno fino a quello scorso, compresi 3 All Star Game come fa a non avere l’agibilità? e se anche così fosse è un argine già superato in passato per permettere lo svolgimento dei suddetti eventi. Si doveva monitorare da vicino questa situazione, trovare, o almeno proporre una soluzione, ma così non è stato e ora nella migliore delle ipotesi avremo due squadre di Nettuno che giocheranno a Roma, nel peggiore, addirittura una delle due potrebbe rinunciare al campionato, il Nettuno bc, la squadra più titolata di Italia, del presidente Fortini. Viva l’incompetenza, viva l’incapacità.