Il San Giacomo Baseball non ci sta e scende in campo contro l’assegnazione al Nettuno Baseball Academy del campo del quartiere intitolato ad Enzo Castrì. Un campo che il San Giacomo ha tirato su in 37 anni di storia di questa società, la più longeva senza cambi di denominazione della città, e che è stata esclusa dal bando la prima volta per la mancanza di un documento, e poi si è classificata seconda dietro all’Academy al secondo tentativo. determinante per il Comune è stato il punteggio per il progetto tecnico con cui è stata premiata l’Academy, ma dal San Giacomo rivendicano i tanti investimenti fatti in questi anni che non sarebbero stati tenuti in considerazione.

Il 12 marzo il San Giacomo Baseball ha provveduto ad inviare al comune di Nettuno una richiesta di Riesame in autotutela con cui chiede di “rettificare il verbale e di procedere al suo annullamento, considerato che la nostra offerta (del San Giacomo ndr) è da ritenersi l’unica ammissibile” chiedendo contestualmente di “riformare il verbale di commissione e di assegnare l’impianto allo scrivente”.

La motivazione del Riesame

Alla base di questa richiesta di Riesame c’è la specifica nell’avviso pubblico per l’affidamento in convenzione per la gestione in concessione degli impianti sportivi comunali pubblicato dall’Amministrazione in cui si evidenziava che “Non verranno accettate istanze di partecipazione della Asd e delle associazioni che risultano già concessionari di impianti nel comune di Nettuno”.

Il San Giacomo Baseball, invece, sostiene che l’Academy of Nettuno Baseball risulta già avere in gestione un impianto sportivo sito nel comune di Nettuno, ossia la struttura di via Angelo Lauri al fianco dello stadio di baseball Steno Borghese. Una gestione siglata il 10 ottobre 2011 tra l’Ente e il presidente dell’Academy Roberto De Franceschi e il comune di Nettuno.

Questa mattina il San Giacomo Baseball ha provveduto a formulare una formale richiesta di accesso agli atti, mentre lunedì il Nettuno Baseball Academy ha preso possesso della struttura. Si profila una serrata querelle tra le due società, con il comune di Nettuno chiamato a sbrogliare questa matassa.