Si è tenuta ieri pomeriggio presso la sala trofei dello stadio Steno Borghese di Nettuno una conferenza stampa da parte del Nettuno Baseball City in cui è stato fatto un bilancio della stagione appena trascorsa, si è buttato un occhio a quella che verrà e sono state annunciate alcune importanti novità.
Inevitabile, però, parlare della questione stadio per cui il comune di Nettuno ha revocato il bando di gara a cui l’Angel Service Nettuno Baseball City, unica squadra che rappresenta la città nel massimo campionato italiano di baseball e che ha in eredità la storia del grande Nettuno, aveva presentato un’offerta. “Sulla questione dello stadio siamo fiduciosi – ha detto in conferenza il dirigente Gianluca Faraone – a nostro tempo abbiamo aspramente criticato questo bando a cui abbiamo dovuto partecipare perché dobbiamo rispettare la storia del baseball che è la storia di questa città. In questo senso la revoca del bando è positiva perché quello a cui abbiamo partecipato non era vantaggioso per una società rispetto, ad esempio, ai bandi che ultimamente sono stati fatti in città come Parma e Grossetto sempre riguardanti lo stadio di Baseball. A Nettuno il bando che era stato fatto rappresentava la fotografia di un impianto commerciale, che non è la realtà del Borghese in questa città. Un impianto nato solo ed esclusivamente per ospitare le partite della squadra cittadina. La nostra speranza che il bando (che dovrebbe essere pubblicato la prossima settimana ndr) che verrà pubblicato renda ininfluente la partecipazione allo stesso del Nettuno Baseball City perché starebbe a significare che sarà garantito lo scopo per cui è stato costruito, al di là di chi vincesse, ossia permettere alla squadra della città di allenarsi, di giocare e di essere tifata dai suoi cittadini”.
L’obiettivo di tutti, in primis dell’Amministrazione comunale, dovrà essere quello evitare che si torni alla situazione di due anni fa con il movimento cittadino diviso in due squadre, il Borghese chiuso e le partite giocate a Roma. “Quella appena trascorsa è stata la prima stagione con una sola squadra di Nettuno in Ibl – ha detto ancora Faraone – e siamo tornati nella nostra casa, il Borghese. Insieme a questo siamo tornati a mettere in moto una serie di attività che hanno riportato i nettunesi a riavvicinarsi al loro sport. Che il Nettuno non giochi al Borghese e che torni a fare il nomade a Roma non avrebbe senso per il movimento del baseball italiano e sarebbe dannoso per tutte le persone che sono tornate a seguire le partite del Nettuno nello stadio della città. Una tifoseria e un seguito unici che non hanno paragoni in Italia”.
In relazione del bando di assegnazione del Borghese bisognerà tenere conto di un altro aspetto. L’impianto ha seri problemi che andranno risolti, in primis la sistemazione delle tribune laterali inagibili per l’intera stagione scorsa. Interventi dispendiosi che una società dilettantistica, e in generale un movimento in cui girano pochi investimenti, potrebbe affrontare con seria difficoltà. Su questo si è focalizzato l’intervento del direttore sportivo Stefano Bernicchia: “Una compartecipazione del Comune appare necessaria. Ad essere ottimisti ci saranno almeno 100mila euro di lavori (aggiunti a quelli già fatti a spese della società lo scorso anno per permettere l’apertura dell’impianto come ha sottolineato il presidente Salvatore Masala). Auspichiamo che l’Amministrazione di renda conto di questi costi e che si tratta di uno sport dilettantistico”.
Chiusa la parentesi stadio la novità più importante riguarda gli sponsor. Dalla prossima stagione, infatti, oltre all’Angel Service ce ne sarà uno nuovo e con una formula inusuale. Si tratta dell’istituto di vigilanza Secur che nascerà sul territorio e che investirà a percentuale in base ai contratti stipulati ad Anzio e Nettuno. Una parte di questi andranno alla squadra di baseball, l’altra al sociale e più specificatamente allo Stefano7Baseballmeeting che da anni si occupa di raccogliere fondi da investire in progetti per i più deboli sul nostro territorio. “Lo scorso anno abbiamo iniziato questa avventura unendo le due squadre di Nettuno – ha detto il presidente Salvatore Masala – visto l’ottimo campionato disputato proveremo a costruire una squadra ancora più competitiva”. Secondo una stima si potrebbe arrivare ad una sponsorizzazione di circa 400mila. Una “dote” che permetterà alla squadra di rinforzarsi come spiega anche Stefano Bernicchia: “L’obiettivo resta quello di riportare a Nettuno i migliori giocatori nettunesi in giro per la città, poi interverremo con acquisti mirati nei ruoli che ci servano, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri. Siamo soddisfatti di quello che siamo riusciti a fare che non è poco. Gli obiettivi erano tornare ad una squadra unica e tornare a Nettuno. Ora puntiamo a migliorarci dopo i playoff e la finale di Coppa Italia conquistati lo scorso anno”.
Grande soddisfazione per come è andata la scorsa stagione anche da parte del manager Alberto D’Auria che sarà alla guida della squadra anche il prossimo anno: “Abbiamo ridato credibilità a tutto l’ambiente conquistando i playoff con sette gare di anticipo e con un gruppo giovane formati perlopiù da nettunesi. Se continuiamo a lavorare cosi possiamo migliorare ancora molto”.
Ultimo capitolo quello del settore giovanile che, si sa, la prima squadra di Nettuno non ha più da anni. L’attività viene svolta da altre società sul territorio che coltivano i giovani e poi ne detengono il cartellino quando diventano giocatori “fatti e finiti”. Uno degli esempi più eclatanti sono quelli di Ennio Retrosi e Mirco Caradonna, tesserati Lions, che per anni sono stati “prestati” al Nettuno e invece ora giocano a Rimini (ma che potrebbero tornare in questa sessione di mercato visto anche l’annuncio di Bernicchia di riportare i nettunesi a Nettuno). La carenza del settore giovanile per il Nettuno è un problema serio a cui bisogna porre rimedio, e ricostruirlo da zero sarebbe una soluzione che richiederebbe troppo tempo per vederne i risultati. Dopo i tentativi falliti negli anni scorsi di riunire il movimento, o quanto meno di permettere ai giocatori in età seniores di giocare in prima squadra con il Nettuno, sono miseramente falliti. Ora si proverà a creare un altro tavolo di discussione “con un approccio diverso – ha specificato Bernicchia – ci dovremo mettere anche noi a disposizione delle altre società e non solo il contrario”. Incrociamo le dita e speriamo che si faccia il bene del Nettuno e di Nettuno, con il settore giovanile e con il bando del Borghese.