Si è da poco chiuso il Roland Garros che ha visto trionfare Carlos Alcaraz, ma è già tempo di voltare pagina e avvicinarsi a grandi falcate verso Wimbledon, in programma dal primo luglio al 14. Si tratta del terzo Grande Slam stagionale e l’unico sull’erba. Storicamente è stato il palcoscenico prediletto di mostri sacri del tennis internazionale: Bjorn Borg, John McEnroe e Boris Beckerhanno dominato il decennio degli anni ’70 e ’80. Negli anni ’90 si è verificato un dominio pressoché assoluto di Pete Sampras, vincitore per 7 volte nell’arco di 8 anni. In tempi invece molto più recenti sono stati Roger Federer e Novak Djokovic a spartirsi le vittorie, con un paio di interferenze di Rafael Nadal e altrettante di Andy Murray. Tutta Italia ricorda però in particolare una finale del serbo: risale al 2021 e a calcare l’erba verde londinese è stato Matteo Berrettino, primo e fin qui unico italiano a spingersi fino alla finale di Wimbledon. Il tennista romano ha trionfato nel primo set, ma ha poi dovuto arrendersi allo strapotere del serbo, che ha nel proprio albo d’oro ben 7 trionfi in questo Grande Slam.
Il panorama delle scommesse su Wimbledon non ha però visto il solo Berrettini calcare l’erba verde. Rimanendo infatti nei pressi di Roma, sono almeno altre tre i tennisti che si sono distinti. Indimenticato per tutti gli appassionati di questo sport è Adriano Panatta, che disputò il suo miglior torneo sull’erba nel 1979. Riuscì ad eliminare Angel Giménez, Jonathan Smith, Ove Bengston e Sandy Mayer. Raggiunse così i quarti di finale del torneo più prestigioso d’Inghilterra, fu la prima volta per lui e la prima volta per un tennista italiano. Impossibile però non descrivere il rammarico per il modo in cui questa sconfitta è arrivata: dopo essere stato in vantaggio di 1 set a 0 contro Pat Du Pré ha proseguito ottimamente nel secondo, portandosi sul 4 a 0, ma in seguito il black out. Commise una serie di errori clamorosi e alla fine cedette al quinto set.
Gli altri due tennisti del palcoscenico romano che hanno calcato i campi di Wimbledon sono Flavio Cobolli e Giulio Zeppieri. Quest’ultimo, originario di Latina, non è andato però oltre al secondo turno nel 2023. Il primo però non ha fatto meglio: pur avendo due partecipazioni (2022 e 2023), in entrambi i casi si è fermato al primo turno. Tutti e due gli atleti sono però molto giovani e sulla carta potrebbero migliorare quanto fatto fino ad ora, anche trainati dal momento d’oro del tennis italiano. Impossibile a tal proposito non citare Jannik Sinner: complice il ritiro di Djokovic dall’ultimo Roland Garros, il tennista di Bolzano è balzato al primo posto nel ranking mondiale, divenendo il primo italiano nella storia. Sul finire dello scorso anno si era già intuito il momento d’oro di Sinner, con la vittoria nella Coppa Davis, poi ulteriormente ribadito con la vittoria negli Australian Open, il suo primo Grande Slam. Va detto che l’erba è una superficie che può non essere congeniale a tutti e lo stesso Sinner non ha mai brillato in tornei del genere, ma ciò non toglie nulla al grandissimo risultato raggiunto fino a questo momento.