Una trattativa durata qualche settimana, ma che alla fine si è conclusa. Il Nettuno Calcio non fa più riferimento a Tonino Nocera. La nuova proprietà, come anticipato nei giorni scorsi, vedrà tra le sue fila Giuseppe D’Agostino assieme ad altri imprenditori locali. Per quanto riguarda, invece, la vicinanza con Cerrai sembra affievolirsi questa ipotesi. Il patron della Lupa Roma non figura negli investitori, ma vista la firma di Gaetano D’Agostino con la Lupa Roma è possibile che ci sia un occhio vigili su possibili nuovi talenti.
La trattativa dove già concludersi la scorsa settimana, ma ha subito una frenata e la firma è giunta solamente ieri. Il motivo del rallentamento, secondo indiscrezioni, stava nel rapporto che lega il Nettuno Calcio al Città di Nettuno. La società di Eccellenza, infatti, ha in concessione anche la struttura del De Franceschi, oltre al comunale Masin, che è gestita dal Città di Nettuno di cui era socio anche Toino Nocera. Per garantire la continuità di gestione resterà in società del Nettuno Calcio per un breve periodo sia Tonino Nocera che Roberto David, presidente del Nettuno. Una volta definito il passaggio di concessione al Città di Nettuno, e per qusto bisognerà aspettare che rientri dalle ferie il dirigente comunale dell’area sport Rita Dello Cicchi, se tutto fila liscio Tonino Nocera e Roberto David si sfileranno definitivamente dalla società.
Il primo passo sarà quello di sciogliere il nodo allenatore e individuare un nuovo direttore sportivo. Appare scontato viste le ripetute dichiarazioni di D’Agostino che non sarà Catanzani a guidare ancora il Nettuno, che ora è svincolato e aspetta chiamate da altri club. Stesso discorso per il ds Visalli, il cui sostituito ancora non è stato svelato. Per quanto riguarda la panchina era spuntato fuori il nome di Nunzio Iardino, ma in realtà questa ipotesi sembra allontanarsi con Iardino che ancora non è stato contattato. Poi ci sarà l’impresa di costruire la squadra. Al 30 giugno si sono svincolati tutti i tesserati, mentre i giocatori in prestito, la maggior parte, sono tornati alle società di appartenenza. Insomma bisognerà ricominciare da zero e con un budget all’osso come ha chiarito proprio Giuseppe D’Agostino.