Riceviamo e pubblichiamo una lettera della nuova coordinatrice pedagogica della scuola San Giovanni di Nettuno che illustra quale sarà il focus della scuola sotto la sua direzione.
«Pablo Picasso diceva che “l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”: noi dovremmo imparare a scuotere i nostri cuori, le nostre emozioni, i nostri sentimenti, i quali molto spesso sono sopiti, sono diventati aridi a causa dei percorsi quotidiani, delle strade che attraversiamo con passo veloce e sguardo furtivo, dei visi, luoghi, vetrine, un universo d’immagini ed oggetti che sfuggono alla nostra attenzione pur costituendo parte della nostra vita, della nostra scenografia esistenziale. Ma poi ci sono altri passi ed altri occhi e sono quelli dei bambini, dei loro racconti visivi; Una miriade di osservazioni, colori e fantasie che ridanno valore al sentimento.»
Proprio dal sentimento che anima, la scuola San Giovanni si prefigge, sin da ora e per i prossimi anni scolastici, a dare un’impronta ancor più pedagogica, con l’obiettivo di mettere il minore al centro, fornendo gli strumenti per un suo benessere psico-emotivo- sociale, dove impara a fare da sé per sviluppare l’autonomia, la consapevole gestione delle emozioni, valorizzando la meraviglia ovvero far sì che si meraviglino del mondo circostante attraverso la scoperta non passiva. Ciò perché è da piccoli che si costruisconole basi per la libertà, per l’autostima, per il carattere forte e non facilmente influenzabile.Pensare i pensieri ed ascoltarsi riflettere è ciò che agli adulti manca, troppo presi e pococoncentrati sull’essenziale, poco attenti sui reali bisogni dei figli; non è il giocattolo che fa l’amore o la comprensione familiare ma la capacità di guardare con occhio attento.Questa è la strada intrapresa dalla scuola San Giovanni, una scuola fondata sui principicardini dell’educazione religiosa, ma ancor di più affiancata dalla deontologia pedagogica,dove ogni bambino è unico ed irripetibile, dove le difficoltà diventano non un ostacolo o emarginazione ma focolaio di crescita, di fortezza della propria autostima.
In questa visione non ci si occupa solo del minore ma della sua famiglia nel complesso, perché una famiglia in relazione con la scuola è una famiglia non sola, non esclusa, ma è rete – dialogo, ed è continuità didattica educativa.
La Coordinatrice Pedagogica
Dott.ssa Antonietta M. Riente
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.