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RICEVUTO E PUBBLICATO – L’evento dei Giovani Comunisti su lavoro femminile ai tempi del Jobs Act

Piazza piena e molti interventi per discutere, sulla base del tema introdotto dal film di Michele Placido “7 Minuti”, della questione del lavoro femminile ai tempi del Jobs Act. “Generazione di precarie”, questo il titolo dell’evento organizzato dai Giovani Comunisti che si è tenuto il 29 Aprile in una gremita Piazza del Mercato. A fare gli onori di casa è stata Claudia Golisano, giovane dirigente locale di Rifondazione Comunista, la quale ha dato il benvenuto ai presenti spiegando il percorso che ha portato alla costruzione dell’iniziativa e il lavoro che stanno portando avanti i giovani dei circoli “Antonio Gramsci” di Nettuno ed “Ernesto Che Guevara” di Anzio. Dopo aver presentato le ospiti provenienti dalle strutture nazionali del partito e del sindacato, Claudia Golisano ha passato la parola a Clarissa Castaldi che a nome del gruppo ha introdotto i contenuti dell’iniziativa: «Siamo qui per rispondere a quella che chiamiamo “crisi”, una crisi non solo economica e sociale, ma soprattutto etica, la quale sta producendo un’involuzione individualista della società. La nostra risposta è l’impegno politico, attraverso il quale, partendo dall’Art. 1 della Costituzione, ribadiamo come il diritto al lavoro significhi prima di tutto diritto alla libertà e diritto civico per tutte e tutti. Un diritto che a causa di leggi, come la Riforma “Fornero” e il Jobs Act, rischia di essere indebolito in nome del libero mercato. Per quanto riguarda la posizione delle donne nel mondo del lavoro ancora oggi viviamo una condizione di disuguaglianza derivante da quella cultura secondo cui la donna è solo “l’angelo del focolare” e la sua attività lavorativa è identificata come quella del “secondo stipendio”. Siamo convinte che la strada da percorrere per cambiare questo stato di cose sia l’unità di tutte e tutti nella lotta politica e sociale e, come scriveva Antonio Gramsci, “organizzarsi, istruirsi e agitarsi” per vincere questa battaglia culturale che riguarda la società tutta». La parola è poi passata a Tina Costa, staffetta partigiana delle Brigate Garibaldi, che operò dal ’43 al ’45 sulla Linea Gotica, la quale nell’emozione completa dei presenti, ha invitato a proseguire la lotta per l’applicazione della Costituzione: «Una Costituzione per la quale ho combattuto rischiando la vita e che oggi, ancora non vedo applicata. Oggi dobbiamo combattere affinché i principi espressi nella Costituzione siano realizzati. Chiunque si batte per l’affermazione di quei principi è un
Partigiano, quindi noi siamo tutti Partigiani!». Il dibattito è proseguito con l’intervento di Marina Pierlorenzi, della segreteria regionale CGIL, che ha ricordato l’importanza della lotta sindacale ed ha invitato, dopo aver descritto le conseguenze sociali ed economiche provocate dalle politiche degli ultimi governi, le giovani impegnate in politica a portare avanti il loro impegno e ad ampliare sempre di più la partecipazione e l’iniziativa in ogni territorio. A concludere è stata Rosa Rinaldi, della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, la quale dopo aver ricordato le tappe che hanno portato all’emancipazione del lavoro femminile e dopo aver espresso soddisfazione per l’importanza dell’iniziativa, ha sottolineato come «Anche solo “sette minuti” tolti alla pausa durante l’orario di lavoro, sono uno degli innumerevoli tentativi di smantellare l’intero sistema dei diritti conquistati con tanti anni di lotte. Il significato dei “sette minuti” rappresenta in pieno il volto selvaggio di questo capitalismo, che toglie a chi lavora anche i momenti di riposo che gli spettano per diritto e per necessità e li sacrifica nell’impostazione del lavoro totalizzante e disumana del sistema economico e sociale prodotto dal neoliberismo e dalle politiche dell’austerità. La risposta è riprendere in mano la nostra vita, dal lavoro al tempo libero. Gli scioperi dell’8 marzo scorso – ha concluso la Rinaldi – sono stati la dimostrazione di come il movimento “Non una di Meno” abbia avuto la capacità di coinvolgere l’intera società in quella che è una battaglia tanto sociale quanto culturale, non solo in Italia ma
in tutto il mondo». La giornata è poi proseguita con la proiezione del film che ha ispirato l’evento e si è conclusa con il concerto garage rock della band LITIO, la quale si è esibita in un live coinvolgente e partecipato.