Tre anni di reclusione è la condanna stabilita dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Velletri nei confronti di un imprenditore per l’incendio alla Eco X di Pomezia su via Pontina la cui colonna di fumo fu visibile anche ad Anzio e Nettuno e che destò un allarme sociale enorme a causa della tossicità del rogo. Per giorni i residenti sono dovuti restare con le finestre chiuse e per mesi i prodotti alimentari agricoli provenienti dalla zona sono stati considerati a rischio. Questa la decisione presa nei confronti di Antonio Buongiovanni, sessantadue anni, unico inputato per il rogo divampato a maggio del 2017 nel sito di stoccaggio di rifiuti speciali e ferrosi che provocò la nube tossica. L’imprenditore, amministratore della Ecoservizi per l’ambiente, è accusato di incendio colposo e inquinamento ambientale colposo. Nel mese di giugno, durante alcuni sopralluoghi all’interno della struttura volti alla messa in sicurezza dell’area, è stato rinvenuto un ordigno all’interno degli uffici. Sul rogo proseguono le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.