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Stampa compiacente, il Clandestino giornale prepara le azioni legali

Mauro Rizzo

consiglieri del Movimento 5 stelle di Nettuno Luigi Carandente e Mauro Rizzo scrivono in due post separati, scritti in prima persona, una nota sui social per attaccare il consigliere Mancini espulso dalla commissione sicurezza in comune per le assenze non giustificate. Il consigliere Carandente, anche lui da tempo assente in comune per impegni personali, che nelle sue commissioni si è fatto sostituire dal consigliere Rizzo e sul quale la nostra testata ha ricevuto diverse lettere di malumore degli attivisti 5 stelle per nulla contenti di questa situazione, parla nella sua nota di ‘stampa compiacente’, definizione condivisa da Rizzo. Su questa frase la nostra testata presenterà querela nei confronti dei due consiglieri.
Carandente e Rizzo intendono compiacente con il consigliere Mancini e nella stessa nota fanno finta di non vedere (o davvero non vedono, vai a sapere il grado di attenzione) che la notizia che apprende dalla stampa sul consigliere Mancini (l’espulsione) la legge proprio dal ‘giornale compiacente’. Probabilmente il consigliere Carandente e il consigliere Rizzo, come molti altri, non amano le critiche e ama invece denigrare e tentare di delegittimare chi opera in piena coscienza facendo informazione. Il consigliere Carandente non si è mai difeso dagli attacchi degli attivisti, che il nostro giornale ha riportato fedelmente, negando le accuse. Non ha mai detto che è mancato alle commissioni, che è stato assente a diversi consigli comunali, che è impegnato in altre cose ed ha poco tempo per la politica di Nettuno. Ha preferito la via del vittimismo, rispetto a chi gli faceva presente una situazione incontestabile. Il consigliere Carandente e il consigliere Rizzo, che durante la campagna elettorale hanno cercato un dialogo con la nostra testata, nonostante i pessimi rapporti tra il Clandestino e il Movimento 5 stelle dell’ultima parte dell’era Casto, passato il momento confermano la linea grillina di non voler fare autocritica sul proprio operato, preferendo puntare il dito su come gli altri raccontano i fatti. Ora sarà un giudice a stabilire se la nostra testata è compiacente oppure se il consigliere Carandente è oggettivamente poco o affatto presente nelle commissioni, in consiglio comunale e nel suo ruolo di consigliere comunale di Nettuno. Infine sfidiamo il consigliere Carandente e il consigliere Rizzo a fare presente se mai la nostra testata a loro dire ‘compiacente’ ha censurato le comunicazioni dei 5 stelle.

In questi giorni sui social la nostra Redazione è stata attaccata anche in merito a presunte dichiarazioni che negavano la presenza della mafia sul litorale. Affermazioni fatte durante un convegno ad Anzio alla presenza della giornalista Federica Angeli. Quello che abbiamo sostenuto in quel contesto è che a definire la mafia in un territorio non sono le chiacchiere ma le indagini. Ce ne sono troppo poche (di indagini) a fronte di una serie di segnalazioni che indicano i nostri due comuni fulcro di attività criminali importanti. Lo confermiamo. A fronte delle tante voci molto di più dovrebbe essere fatto per portare alla luce comportamenti criminali che comprimono un territorio pieno di potenzialità inespresse. Lo stesso vale per le eventuali vicinanze alla politica. Molto si parla e si sottintende e poco si indaga. In quel contesto la giornalista Federica Angeli diede per certa la Commissione d’accesso antimafia nel comune di Anzio. Che non è mai arrivata. Anche su questi attacchi vergognosi in cui si usano parole inaccettabili l’ufficio legale della Redazione intende procedere e verificare se ci sono i margini di una richiesta di condanna e risarcimento del danno. La nostra posizione sulla lotta ad ogni forma di mafia e criminalità non è in discussione e non si può concedere spazio a nessuna illazione, calunnia o offesa sul tema.