Riceviamo e pubblichiamo
Il 3 febbraio, alle 9, presso la Direzione Regionale del Ciclo Rifiuti della Regione Lazio una Delegazione del Coordinamento Uniti Per l’Ambiente ha incontrato il Direttore del Servizio, Ingegner Flaminia Tosini, per discutere della Centrale Biogas di via della Spadellata.
Scopo dell’incontro: evidenziare alla Dirigente le anomalie di cui la centrale è oggetto e richiedere che la Conferenza dei Servizi sia riattivata allo scopo di verificare gli aspetti relativi alla sicurezza dell’impianto.
La delegazione di UPA ha fatto innanzitutto presente all’Ing.Tosini che al posto di una rappresentanza di cittadini ci dovrebbe essere stato il Sindaco di Anzio, ovvero un suo qualificato rappresentante. Nonostante due anni di promesse, il Sindaco di Anzio dall’ing.Tosini non risulta che ci sia ancora andato o che abbia inviato un rappresentante qualificato per richiedere la riapertura della CDS a tutela degli abitanti della zona.
La delegazione di UPA ha consegnato all’ing.Tosini la versione cartacea del “Dossier Spadellata”, già inviato l’autunno scorso via posta elettronica ed ha evidenziato le criticità dell’impianto biometano, posto a trecento metri dalla scuola Sacida e da un centro abitato, con potenziali rischi di esplosione. Un impianto realizzato allo scopo di trattare rifiuti non prodotti nell’ambito di chiusura del ciclo rifiuti in cui Anzio è inserita.
L’ing.Tosini ha risposto che in merito ai rischi di esplosione la competenza riguarda i Vigili del fuoco, che effettuano le verifiche di legge, e la Prefettura. In merito alla distanza da mantenere rispetto ad edifici sensibili (come le scuole), centri abitati e case sparse l’ing.Tosini afferma che ciò riguarda principalmente le discariche, mentre per gli altri impianti si parla di ”attenzione progettuale”. UPA ha ricordato che nel 2011, l’allora vigente piano regionale di gestione rifiuti fissava una distanza di 2000 metri da edifici sensibili (come recita anche l’interpellanza del presidente della X commissione del Consiglio regionale, Marco Cacciatore, interpellanza ai vertici della Regione Lazio del novembre scorso).
L’ing. Tosini ha voluto sottolineare che ricopre il suo attuale incarico da una data successiva rispetto a quella dell’approvazione dell’iniziale progetto Cogec (2014), mentre ha seguito i passi successivi dell’adeguamento e del rinnovo dell’AIA (2015-2017). La Delegazione di UPA ha fatto presente che nel corso della conferenza dei servizi Cogec (2011-2012), il Comune di Anzio non aveva fatto alcuna menzione della presenza della scuola Sacida, né del centro abitato, né delle case sparse. Si ricorda che, come osservato da UPA alla Regione Lazio (redazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti), la scuola Sacida non compare nella planimetria provinciale (e di conseguenza regionale). Alla richiesta di riaprire la Conferenza dei Servizi per una verifica di sicurezza l’ing. Tosini ricorda che solo un’autorità come il Sindaco può inoltrare con successo un richiesta del genere oppure possono farlo altre Autorità per ragioni valide.
Siccome, però, la riconsiderazione di un impianto del genere, già approvato, può aver luogo anche quando le migliori tecniche disponibili (BAT – Best Available Technologies) hanno subito modifiche sostanziali, in rapporto alle normative comunitarie, nazionali o regionali, la Dirigente ha annunciato che nelle prossime settimane verrà avviato un procedimento di riesame del Progetto Cogec-Anzio Biowaste-Asja Ambiente. Il particolare riferimento è all’adeguamento delle BAT inerenti le emissioni odorigene. La riapertura della CDS permetterà a tutti gli Enti ed alle associazioni accreditate di intervenire nel dibattito.
Nell’incontro si è parlato infine dell’impianto biometano da FORSU Green Future 2015 (nei pressi del cinema Multisala Lido ad Anzio-Padiglioni), che ha ricevuto parere negativo poco meno di un anno fa dalla Regione Lazio. Il responsabile legale della società ha fatto ricorso al TAR nei confronti del parere negativo, adducendo come motivazione la mancanza della presenza della scuola Sacida nelle planimetrie provinciali. La Regione Lazio si sta opponendo al ricorso. In conclusione, il sindaco di Anzio, massima autorità locale in termini di igiene e sicurezza pubblica locale, può ancora far sentire la sua parola in sede regionale. I cittadini di Anzio lo stanno aspettando dal mese di novembre 2018, quando i tre tecnici della Commissione Speciale sugli impianti rifiuti di Sacida-Padiglioni (recentemente chiusa dai capigruppo consiliari) hanno prodotto le loro relazioni.
Ufficio Stampa di U.P.A.