I tre consiglieri comunali della Lega, che nelle scorse settimane si erano autosospesi dal partito chiedendo un confronto con i vertici provinciali e regionali del partito, per superare delle criticità interne che il Senatore Gianfranco Rufa non si era dimostrato in grado di gestire, sono stati espulsi dalle chat dei consiglieri della Lega. Oltre ai tre, Massimiliano Rognoni, primo degli eletti a Nettuno con oltre mille voti, Tiziana Ginnetti e Mario Esposito, espulso dalla chat anche l’assessore Claudio Dell’Uomo, espressione della coppia Rognoni-Ginnetti.
L’espulsione dalla chat sembra un’anticipazione dell’espulsione dei tre dal partito di Salvini, che dal primo giorno dopo il voto ha creato problemi a non finire all’Amministrazione Coppola. Nessun incontro quindi, nessun dialogo con i vertici locali, ma una porta sbattuta in faccia al gruppo che ha portato il più consistente numero di voi al partito. La prima dichiarazione a caldo dell’assessore Claudio Dell’Uomo, che non è noto per la diplomazia è stata dura. “Non siamo servi sciocchi di nessuno, tanto meno del Coordinatore Rufa”.
Ora la situazione della Lega in maggioranza si complica decisamente. Oltre ai tre è in bilico la situazione delle consigliere Lucia De Zuani e Martina Armocida (al momento impegnata in un viaggio all’estero). I tre espulsi dal partito e la coppia di consigliere (che ancora non si sono espresse sulla situazione) creano una situazione di tensione, soprattutto in merito agli assessori di riferimento. Restano stabile la posizione di Antonio Biccari, Lorenza Alessandrini, Antonello Mazza. Pochi consiglieri e troppi assessori di riferimento. Sembra davvero inevitabile ora, in tempi rapidi, un rimpasto di giunta che porti ad un nuovo equilibrio. Ad essere in sospeso l’assessore Maddalena Noce, che ha il sostegno del solo Mario Esposito, l’assessore Camilla Ludovisi, che ha perso il sostegno di Martina Armocida, mentre sembrano ‘al sicuro’, almeno per ora, Claudio Dell’Uomo che resta legato al suo gruppo e Marco Roda, espressione dei consiglieri Alessandrini e Mazza anche se, in un quadro di generale rimpasto, non è detto che non si decida di puntare su nomi nuovi. Resta il fatto che sempre la Lega si dimostra l’anello debole di una maggioranza che, senza le discussioni interne al partito di Salvini, avrebbe avuto be pochi motivi di discussione.