Primo Piano

“Soliloqui di una vincitrice”, a dialogo con Sara Ciocchetti di Nettuno

Di Mirko Piersanti

Ci sono ostacoli che a prima vista sembrano insormontabili, come montagne. E da qui subentra la frustrazione e la convinzione che è impossibile andare avanti. Eppure quella montagna non può fermare un progetto o un percorso che è appena iniziato. Sembrava complicato eppure Sara Ciocchetti ce l’ha fatta, è riuscita a pubblicare il suo libro “Soliloqui di una vincitrice”, con prefazione di Simone Barraco, attore, regista e insegnante di teatro presso il centro artistico il Girasole. “L’idea di fare un libro nasce da  una necessità ed è quella di scrivere per esprimere dei sentimenti che non riuscivo a sprigionare. Avevo bisogno di liberarli, di metterli su carta – ha raccontato l’autrice – non ho un genere preciso, continuo a scrivere molto di pancia, interpreto le mie emozioni, quello che vedo intorno e mi colpisce lo assorbo, mi rimane dentro, ci faccio i conti per un po’ e poi lo devo tirare fuori. Scrivere per me è istinto, è qualcosa che fa parte di me, di necessario, come per un gatto affilarsi le unghie, nessuno glie lo ha insegnato. Non scrivo per passione, sembra strano, ma nella mia vita ho altri desideri come il teatro e la musica.  Al lettore voglio comunicare l’attenzione verso le  cose che possono essere tralasciate, a volte siamo così tanto presi dal nostro io, da quello che crediamo, che facciamo, dalle nostre abitudini e dalle persone che diciamo che sono nostre, quando attorno è pieno di tanta vita che merita uno sguardo. La mia storia è tutt’altro che perfetta, non ho avuto dei vantaggi o degli aiuti per scrivere, non ho un’istruzione alle spalle, ho solo affilato le unghie e a qualcuno è piaciuto il mio graffio, il mio istinto di scrivere. Ho avuto veramente tanta soddisfazione quando ho visto il libro, ancora non ci credo e mi chiedo com’è possibile che proprio io ho scritto un libro. So che la strada è lunga e devo fare ancora tanto, però la soddisfazione c’è”. Un libro molto intenso quello di Sara, in cui è anche tanta la voglia di parlare con il lettore. “La parte del libro che mi piace di più è il Soliloquio: Lettera alla sorella, nel mio libro  sono doppia, tripla, sono quasi sempre io ma poi mi divido in tante persone in base alle necessità comunicative ed emotive. Lettera alla sorella racconta di una ragazza che scrive alla sorella più piccola assente da anni, ma in realtà è sempre la sorella più piccola che scrive, la quale ha così tanto bisogno della sorella maggiore che alla fine se la inventa e immagina di ricevere questa lettera, dove lasciando il lettore di stucco a conclusione del Soliloquio, voltando pagina trovi la risposta, cioè la sorella più piccola risponde alla lettera. Nel libro le due sorelle che poi sono frutto della fantasia della piccola, si ritrovano, ma sono tante le cose che si ritrovano leggendo, come cita l’introduzione questo libro “è la residenza di chi aspetta una carezza, di chi aspetta di essere trovato. Il primo soliloquio l’ho scritto nel 2015 in una condizione che si chiama “Villa speranza”, la dedica che faccio a me stessa e a tutti è questa, anche se cercheranno di addormentarti in tutti i modi, di toglierti la speranza e la fiducia in te stessa “Non addormentarti tu vali, vali tanto!”.  È uno sfogo, una voglia di ristabilire i propri diritti e non solo anche quelli degli altri, di ogni essere vivente, animali compresi. Nel mio libro, non voglio né essere un esempio né dare consigli, si tratta di racconti, poesie, Soliloqui.  Richiamo la bellezza  e  questo chiedo, anche se gli eventi nella nostra vita potrebbero imbruttirci nel carattere, ammalarci al punto da permettere di imbruttirci nel corpo, nell’anima, e spingerci a pensare che non valga più la pena di fare nulla. Come scrittrice mi occupo di essere presente durante questo percorso e far capire che vedo la bellezza, quella che forse se qualcuno ci avrebbe creduto un po’ di più a tempo debito avrebbe potuto aiutare anche a me a vederla, perché abbiamo tutti bisogno di qualcuno che faccia il tifo per noi, che ci ricordi il nostro valore e non quando è ovvio, quando i nostri diamanti per così dire luccicano, ma quando apparentemente pare non ci sia rimasto nulla di ammirevole. “Voglio spingere lì sulla bellezza e crederci fino in fondo”. Sara ha realizzato qualcosa che pochi riescono a concretizzare, il proprio libro scelto e pubblicato da una casa editrice, chi  avrebbe immaginato di vederlo realizzato proprio da lei, da quella bambina e ragazza tormentata da mille paure e insicurezze. Ha creduto in sé stessa per quel poco che serviva, ha creduto nella scrittura e nella voglia di sovvertire gli aspetti negativi della  vita in un traguardo, e ha ragione Simone Barraco quando scrive nel libro che “questo libro è il trofeo che attesta la vittoria di Sara, ma mi auguro che possa essere per il lettore un viaggio emozionante, un esempio di coraggio e una prospettiva altra dell’amore”. Per chi fosse interessato a leggere il libro di Sara può andare direttamente su questo link:https://www.facebook.com/Libro91/ e richiedere una copia  oppure contattare l’autrice al numero 3288723200.