E’ stata inviata al Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola, una petizione/esposto per la riapertura su via Gramsci di discese pedonali sulle spiagge libere della Divina Provvidenza e dei Marinaretti.
La mail è stata inoltrata, per conoscenza, anche alla Procura della Repubblica, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al Comando generale delle Capitanerie di Port, al Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Comandante della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Anzio, al Comandante dei Vigili Urbani di Nettuno, al Comando dei Carabinieri di Nettuno, all’Ufficio Demanio Marittimo del Comune di Nettuno e a diverse testate locali e nazionali.
“I sottoscritti “351” firmatari della seguente petizione/esposto (cfr. all. 1a – firme raccolte dal 2° semestre 2019), cittadini e/o villeggianti di Nettuno, molti residenti del Quartiere di Santa Barbara, segnalano che dall’incrocio di via Gramsci con la Riviera Egidi fino alla scalinata del Belvedere, direzione Anzio Nettuno, tratto di strada lungo ben 1,2 km, esistono diverse costruzioni (condomini e/o ville private) che usufruiscono privatamente di scale che conducono alle spiagge libere dei Marinaretti e della Divina Provvidenza (dopo il Lido Belvedere).
Tali scale di accesso al mare sul fronte strada sono tutte chiuse da cancelli, e in alcuni casi nemmeno visibili dalla strada stessa; sono invece ben visibili, ancorché chiuse da cancelli, se si percorre a piedi il tratto di spiaggia libera scendendo dalla scalinata del Belvedere fino ai Marinaretti.
Per memoria storica di anziani cittadini nettunesi alcune di queste scale, come quella dell’ex palazzo Federici al civ. 123 di via Gramsci, ha addirittura una servitù di passaggio in favore del Comune di Nettuno.
Quella invece che era di proprietà della Casa di Riposo Villa Miramare, al civ. 79 di via Gramsci, è stata correttamente mantenuta aperta ed accessibile ai cittadini di Nettuno fino a quando, alcuni anni fa, è stata ceduta ad un altro proprietario, il quale la ha definitivamente chiusa.
A nulla sono valse le “501” firme raccolte per la sua riapertura nel 2018 e consegnate in data 12/07 e 18/07/2018 all’allora Commissario Straordinario (cfr. all. 1b e 1c). Tali “501” firmatari del 2018, venuti a conoscenza della nuova iniziativa in corso, uniscono le loro firme a quelle degli attuali “351” firmatari del 2019.
Dunque gli “852” firmatari ricordano che:
• sia che si tratti di passaggi al mare privati, sia che siano oggetto di concessione in capo ai privati, vi è comunque un obbligo giuridico di consentire il passaggio alla spiaggia, non potendo essere chiusi e non essendoci altri sbocchi alla spiaggia nell’arco di un tratto di strada abbastanza lungo (cfr. giurisprudenza – allegato 2).
• Per l’art. 33 del Codice della Navigazione, quando per necessità dei pubblici usi del mare occorra comprendere nel demanio marittimo zone di proprietà privata di limitata estensione e di lieve valore ad esso adiacenti, …. Omissis …, la dichiarazione di pubblico interesse per l’espropriazione è fatta con decreto del Ministro dei Trasporti e della Navigazione, di concerto con il Ministro delle Finanze, e il decreto costituisce titolo per l’immediata occupazione del bene da espropriare.
• Per l’art. 1161 del Codice della Navigazione è reato penale l’impedimento all’uso pubblico del demanio.
• La CORTE DI CASSAZIONE – Sezione III penale, con Sentenza 16 febbraio 2001, n. 15268, depositata il 12 aprile 2001 ha sostanzialmente confermato che “Nessuna proprietà privata e per nessun motivo può impedire l’accesso al mare alla collettività se la proprietà stessa è l’unica via per raggiungere una determinata spiaggia”.
Pertanto gli “852” firmatari chiedono al Sindaco, alla Procura della Repubblica e a tutte le altre Istituzioni in indirizzo di verificare con la massima attenzione, sia dal lato strada che dal lato spiaggia, se esistano concessioni per tali accessi alle spiagge libere demaniali e se le loro chiusure siano legali, al fine di individuarne almeno 2 che consentano il libero accesso dal suddetto tratto di strada di km. 1,2 alle spiagge libere dei Marinaretti e della Divina Provvidenza (dopo il Lido Belvedere), uniche spiagge del litorale che peraltro precedenti Amministrazioni Comunali avevano qualificato come “spiagge PET” anche nei mesi estivi; e dunque si chiede anche che sia confermata tale qualifica.
Infatti dai principi giurisprudenziali e normativi in allegato 2, si ricava l’obbligo giuridico in capo ai proprietari e/o concessionari dei passaggi al mare ora chiusi di dare libero accesso alla spiaggia pubblica, nonché l’obbligo giuridico del Sindaco e di tutte le autorità preposte di vigilare sulla corretta fruibilità dei beni demaniali.
Come seguito della suddetta verifica, gli “852” firmatari chiedono ancora:
• di provvedere, anche in virtù dei poteri sindacali contingibili ed urgenti, alla riapertura di almeno 2 scale nel tratto di via Gramsci che va dall’incrocio con la Riviera Egidi alla scalinata del Belvedere per consentire il libero accesso alle spiagge pubbliche di Nettuno dei Marinaretti e della Divina Provvidenza (dopo il Lido Belvedere), non altrimenti accessibili, riservandosi – ove occorra – di agire nelle competenti sedi giurisdizionali per la tutela dei diritti dei singoli uti cives.
• Di essere informati ai sensi della legge 241/90 e successive modificazioni – facendo riferimento all’avv.to Adolfo Bruno di cui alla prima pagina della raccolta firme in all. 1a (tel. 069880497 – cell. 3409561780 – PEC: adolfo.bruno@oav.legalmail.it) – in merito ai provvedimenti che eventualmente scaturiranno dalle iniziative degli Organi in indirizzo e in ogni caso quali provvedimenti intendano adottare in caso di riscontro delle violazioni indicate per impedirne il reiterarsi.
• Che venga applicato l’art. 47 del Codice della Navigazione nel caso di gravi e reiterate violazioni delle norme e delle leggi dello Stato in materia di Concessioni Demaniali Marittime.