Home Attualità Piscina comunale di Anzio, licenziati 5 dipendenti e i disabili pagano

Piscina comunale di Anzio, licenziati 5 dipendenti e i disabili pagano

La piscina comunale di Anzio

E’ Giorgio Buccolini, candidato alle ultime elezioni con l’Udc a sostegno di Candido De Angelis Sindaco, ad annunciare sulla sua pagina Fb il fatto che, nonostante i proclami e i comunicati stampa inviati dal Comune, i disabili pagano la quota di ingresso e un mensile per avere accesso alla piscina comunale di Anzio. “Ho appreso dalle varie testate giornalistiche locali – scrive Buccolini – che il Sindaco annunciava, nell’ambito dell’affidamento della piscina, di aver ‘previsto l’accesso gratuito per i diversamente abili e per gli accompagnatori’ così come la concessione in uso alle associazioni locali che svolgono attività, in convenzione con il Comune, rivolte ai non deambulanti, le iniziative comunali di promozione sportiva a favore delle scuole e degli anziani e tutta una serie di attività sociali rivolte al nostro territorio”. Ma così non è.
“Arrivato presso la segreteria – spiega Buccolini – ho chiesto chiarimenti al riguardo. Essendo amputato di gamba sinistra, non vedente all’occhio destro, affetto di tumore all’ipofisi, ho richiesto di essere iscritto presso la struttura come diversamente abile, quali erano i servizi offerti e gli orari. Il responsabile della segreteria mi ha informato che, anche se diversamente abile non deambulante, l’iscrizione e la frequentazione della piscina non era gratuita ma scontata. Dopo questa affermazione mi ha dirottato dalla Signora Elisa Tempestini, dell’Associazione Spiragli di Luce, la Signora, gentilissima mi ha informato che per poter usufruire della piscina, il mercoledì e il venerdì mattina, per un’ora giornaliera, con orario disponibile dalle 10 alle 12, il costo mensile scontato è di €.30,00. Inoltre devo aggiungere €.5,00 per l’assicurazione annuale”. Buccolini infine, annuncia che i nuovi aggiudicatari, subentrando, hanno licenziato 5 persone che lavoravano presso la struttura da anni. Una scelta del privato certamente lecita, ma spiacevole per i dipendenti e per chi aveva lavorato con loro.