Di Mirko Piersanti
Ricamo con perline, soutache (spiga russa), tessitura e telaio con perline, kumihimo (intreccio giapponese), macramè (nodi arabi). Queste sono le tecniche utilizzate dall’anziate Martha Mollichella per comporre le proprie opere d’arte. Una passione quella per i gioielli che ha accompagnato Martha per tutto l’arco della sua vita e che in seguito ha anche perfezionato. Un duro lavoro che alla fine le ha dato grandi soddisfazioni. L’artista ha partecipato al concorso internazionale “The Beadsmith” nel 2018 e nel 2019 avendo l’onore di rappresentare l’Italia. Il concorso si è svolto in America, più precisamente a New Jersey, sede della ditta The Beadsmith. “Nel 2018 sono stata ammessa per la prima volta e ho presentato il Crocus, Fiore di Zafferano – ha affermato l’artista – ho scoperto di essere stata ammessa solo a luglio 2018 e il termine della scadenza per la presentazione del lavoro era fissato a fine settembre. Se si considera che per realizzare questa collana ho impiegato circa 200 ore, si può immaginare che ho trascorso la mia estate a cucire. Sono felice ed orgogliosa per tante ragioni. Essere ammessa a un concorso così prestigioso, dopo solo quattro anni da quando ho iniziato questo percorso creativo, ha dell’incredibile. Sono felice perchè ho iniziato relativamente da poco tempo e nonostante questo, ho realizzato uno lavoro molto prezioso che se non fosse stato per questo concorso, molto probabilmente non avrei mai realizzato. Il fiore dello zafferano era nella mia testa già da un pò di tempo, ma il lavoro era così impegnativo che non lo avevo mai progettato seriamente. Mi sono collocata tra le prime 70 creative al mondo e onestamente per me è un posizionamento unico e cosa ancora più importante, la mia collana ha avuto grande successo tra gli addetti ai lavori e non”. Nel 2019 Martha Mollichella ha presentato un suo lavoro dedicato ad Angelita di Anzio. “Di tutti i lavori che ho realizzato fino ad oggi, questo è quello che ha richiesto più progettazione e più concentrazione – ha continuato l’artista – desideravo realizzare un volto in bianco e nero di Angelita come se fosse una foto dell’epoca. Il volto che ho realizzato è di una giovane ragazza, nonostante il fatto che la bambina sia morta a soli cinque anni. Nessuno però muore finchè resta nei ricordi di chi vive e così ho pensato di vederla cresciuta e viva dopo lo sbarco alleato. Per realizzare questa foto in bianco e nero avevo sicuramente necessità di lavorare su diverse sfumature impercettibili. Solo per il ritratto ho utilizzato 3150 perline di precisione giapponesi Miyuki Delicas in tutte le sfumature del grigio opaco e iridescente, del nero, un pizzico di silver, un tocco di azzurro e verde, un pizzico di rosa, cobalto, alcune sfumature del bronzo ed infine il delicatissimo Light Taupe Silk Satin”. L’amore per questo settore d’arte è sbocciato quando Martha era ancora una bambina. “Ho sempre avuto una passione per le arti creative e manuali – ha raccontato Martha – poi mi sono iscritta all’istituto d’arte a Roma e mi sono diplomata in design del gioiello. Poi purtroppo la vita non mi ha portato a proseguire in questo ambito creativo e ho iniziato a lavorare nel settore informatico di varie aziende. In seguito con l’essere diventata moglie e mamma ho riscoperto la mia passione per le arti creative per intrattenere i bambini e quindi ho ricominciato a cucire. Poi ho incontrato una persona che realizzava gioielli artigianali, mi ha fatto innamorare di una tecnica difficile che in Italia sono in pochi a conoscere. Non ho inventato nulla di nuovo, ho solo cercato di studiare le tecniche per cinque anni per poi approfondirle. Il mio sogno è quello di fare di questa grande passione un qualcosa di più ampio che non è tanto la vendita del gioiello in sé ma l’insegnamento perché penso che il futuro di questo settore è quello di essere tramandato”.