“Nel consiglio comunale di ieri ho presentato tre interrogazioni, una sul Piano di emergenza comunale (Protezione Civile) approvato a dicembre 2018 e rimasto nei cassetti senza che la cittadinanza fosse edotta sui comportamenti da tenere in caso di rischio. Cosa particolarmente importante viste anche le avverse condizioni meteo di questi giorni e i danni e rischi relativi al dissesto idrogeologico e alla cementificazione selvaggia. Come dobbiamo comportarci in caso di pericolo?”. Se lo chiede il consigliere comunale di Anzio del Movimento 5 stelle Rita Pollastrini che, letto il comunicato del Sindaco sullo stato di calamità, aggiunge. “Sono felice che il Sindaco abbia colto l’occasione della mia interrogazione per ringraziare quanti si sono adoperati per aiutare i cittadini in momenti davvero difficili, vissuti con il maltempo, ma l’ho trovato impreparato su quello che può fare il Comune per i cittadini. Il Sindaco ha preso l’impegno di verificare la diffusione alla cittadinanza delle prescrizioni del Piano di Emergenza Comunale, ammettendo quindi di non conoscerne lo stato di fatto, cosa abbastanza anomala essendo lui la massima autorità Comunale di Protezione Civile. E’ il Comune che ha il compito di indicare ai cittadini luoghi sicuri, pericoli e vie di fuga in caso di eventi climatici catastrofici e fino ad oggi non ha fatto il suo dovere”.
Le altre due interrogazioni presentate dalla Pollastrini riguardano i Progetti di Inclusione Sociale destinati ai beneficiari del Reddito di cittadinanza, che come prevede la legge sono di competenza comunale. “L’assessore alle politiche sociali – ha detto la Pollastrini – ha riposto che il Comune sta già lavorando ai progetti e presto ci sarà un passaggio in commissione sociale per i dettagli. Infine ho chiesto chiarezza sulla Consulta dei Giovani, organo consultivo del consiglio comunale, formato dai giovani sotto i 25 anni, istituita nel 2009 ma non attivata. La Consulta permette la partecipazione dei giovani alla vita amministrativa, con l’ apporto di idee e progetti da proporre al Consiglio Comunale.
Il Sindaco non era a conoscenza della Consulta, prevista nello Statuto Comunale e provvista di regolamento per cui ho chiesto di riattivarla e si è reso disponibile”.