Sono 75 professionisti, di 15 Paesi diversi, uniti dalla volontà di condividere e trasferire, conoscenze e competenze, quelli che hanno inaugurato, lo scorso 23 novembre ad Anzio, un laboratorio internazionale, chiamato EMME, acronimo che sta per Eliciting, Mapping and Managing Emotions, i cui servizi sono destinati a Persone o Organizzazioni che abbiano desiderio di crescere attraverso l’uso di strumenti innovativi.
Il contenitore di questa iniziativa è Bertagni Consulting srl, la società di consulenza che, oltre ad occuparsi di commercio internazionale e di lobbying si sta posizionando sempre di più negli ambiti della formazione e del Coaching corporate.
Marco Bertagni, direttore di Bertagni Consulting srl e ideatore del progetto The River of Life ha condotto insieme a Guity Mohammadi, Personal e Professional Coach e partner di EMME, l’evento del Chris Cappell, a cui ha partecipato un pubblico numeroso ed entuasiasta.
Ha introdotto i lavori Adriana Notari, sulle note di The Place, ricordando che ci si stava per avventurare tutti in un viaggio nella Geografia delle Emozioni e chiedendosi “dove ci porterà questo viaggio?”. Mohammadi e Bertagni, insieme agli altri Geografi delle Emozioni di EMME e al pubblico stesso, hanno preparato una valigia e disegnato una road map emozionale, una sorta di itinerario tra il reale e l’immaginario, tra l’intuizione e il ragionamento. E poi hanno iniziato a percorrerlo.
In realtà, questo network di professionisti o, più semplicemente, esseri umani, di varia estrazione culturale e provenienza geografica, offre tre grandi possibilità a singoli individui piuttosto che ad Aziende, a Istituti scolastici ed alle Organizzazioni in genere, di intraprendere percorsi di trasformazione e di crescita, fortemente funzionali rispetto al sogno-obiettivo di chi deciderà di partire per un viaggio geo-maieutico, di seguire un corso di formazione o Coaching Emozionale, piuttosto che di partecipare attivamente ad uno degli Atelier Artistici del progetto The River of Life.
E’ stato un evento-fiume, in tutti i sensi, perché oltre ad essere ispirato a The River of Life, è anche durato quasi 5 ore.
Il pubblico è stato coinvolto in esercizi pratici e originali per iniziare ad utilizzare l’innovativo strumento della Geografia delle Emozioni, efficace nel processo di raggiungimento degli obiettivi sia personali che aziendali. Tra una cartografia di fantasia, un esercizio di resilienza, una riflessione intima o strategica, un’intervista ai geografi delle emozioni – sono intervenuti tra gli altri Ernesto Panza, Lucia Lamonarca, Angela Pollastrini, Laurent Peters, Christos Peolidis, Inesa Semionova – si è arrivati con grande fluidità alla scatenata pizzica finale di Paola Sposini, Cristiana Zongoli e Angelo Cofano. Seguita da un sirtaki non programmato che ha coinvolto spontaneamente anche i più compassati tra il pubblico.
Un pomeriggio diverso, in cui le persone presenti hanno senz’altro intuito le potenzialità, nei diversi ambiti, della metodologia di The River of Life, basata sugli EMME Games, 10 giochi esperienziali di taglio geo-emozionale, i cui tabelloni e regolamenti sono stati esposti nei corridoi del Chris Cappell e sull’integrazione delle competenze dei Geografi delle Emozioni.
Un video composto da un collage di fotografie e di testi estratti da diverse canzoni di Chris Cappell ha cercato di dare una risposta al quesito iniziale: dove ci porterà questo viaggio? Machado, è stato ricordato all’inizio, sostiene che “non esiste sentiero: la strada si fa nell’andare”. Se però, prendendo in prestito alcune frasi dai testi di Chris Cappell, ci convinciamo che il mondo è nel palmo della nostra mano, se non perdiamo la voglia di meravigliarci e di migliorarci, se non diciamo “io sono fatto così!”, chissà che un giorno non si arrivi al…luogo che ci appartiene!
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