Duro attacco del Nettuno Bc 1945 al Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola che, fin dalla campagna elettorale ha sempre sostenuto la necessità di unire le due società di Nettuno per evitare di continuare a partecipare da spettatori al Campionato maggiore. “La dirigenza tutta rende noto che il ricatto nel codice penale è assimilabile al reato di estorsione. Nel paese che il Nettuno BC 1945 vorrebbe, quando un servitore dello stato riceve una confessione di tale portata non dovrebbe ridere, bensì quanto meno restare serio e verificare la portata e la veridicità del concetto (o del piano). Nel mondo che vorremmo un rappresentante dei cittadini non indica nel suo programma elettorale l’unificazione di libere società non assoggettate minimamente alla pubblica amministrazione, bensì indipendenti. Quindi promettere in fase elettorale qualcosa che non si ha il potere di realizzare vuol dire illudere spudoratamente ignari cittadini. La dirigenza del Nettuno BC 1945 non vuole credere, anzi sicuramente non è così, che il primo cittadino voglia in qualche modo costringere (contro la propria volontà) società indipendenti ad unirsi, col ricatto dello stadio. Quindi non prendiamo minimamente sul serio la chiacchierata “scherzosa” tra un servitore dello stato ed un rappresentante delle istituzioni che allegramente parlano di pianificazione di attività più o meno discutibili (ovviamente per scherzo) ed altre possibili illusioni (nella sostanza) elettorali. Ci aspettiamo che qualcuno ci dirà che la chiacchierata non era istituzionale ma da bar. E che chi l’ha fatta era non nell’esercizio delle proprie funzioni. Noi ci limitiamo a testimoniare che lo scherzo non ci è piaciuto affatto. Lo riteniamo veramente di cattivo gusto… come un caffè da bar mal fatto…”.