Tanta soddisfazione e momenti di commozione questa mattina nella sala conferenze della Colgate Palmolive ad Anzio in cui è stato presentato al pubblico il dipinto restaurato dell’Annunciazione, recuperato dalla chiesta crollata di Arquata del Tronto subito dopo il terremoto del 2016 che ha devastato l’intero Paese. Il dramma del 2016 è coinciso con i 60 anni di presenza della multinazionale americana sul nostro territorio ed è stato il direttore Michele Patete a raccontare come da una riunione informale tra amici di Liceo, a cui era presente anche la professoressa dell’università di Camerino (anch’essa colpita dal terremoto) Graziella Roselli, sia nata l’idea di unire un momento di festa per l’azienda di Anzio ad un momento drammatico per l’Italia. “La pala – ha detto Patete – è stata restaurata grazie al contributo dei dipendenti dello stabilimento che è stato poi raddoppiato dalla direzione della Colgate Palmolive di Anzio. L’impegno economico ha consentito il restauro dell’opera che, sepolta sotto quintali di macerie, sembrava persa. Si è trattato di un intervento che è stato il risultato della sinergia tra più parti un modus operandi che dovrebbe potersi ripetere: non solo la Colgate Palmolive, ma anche il comune di Arquata, l’Università di Camerino, il Nucleo tutela beni storici dei carabinieri, la Diocesi di Ascoli Piceno, la società di restauro che ha eseguito l’intervento che ha ridato vita al dipinto dell’Annunciazione. Siamo stati efficacissimi e dal caso si potrebbe passare all’istituzionalizzazione di un metodo di collaborazione che funziona. Voglio ringraziare tutti i dipendenti che hanno creduto in questo progetto e si sono prodigati affinché si realizzasse e che sono qui oggi in prima fila a dare una mano”. Quindi a raccontare la storia del restauro ci ha pensato proprio la professoressa Rosselli. “Abbiamo messo le nostre conoscenze e la tecnologia d’avanguardia di cui disponiamo a suffragio di questo progetto – ha detto la docente dell’Università di Camerino – ma abbiamo fatto solo un primo passo rispetto alla mole di opere danneggiate dal terremoto che dovranno essere restaurate. Sono fortunata – ha concluso la Rosselli – perché nella mia università e con questo lavoro sono a contatto ogni giorno con la passione dei ragazzi che amano il nostro patrimonio artistico e ce la mettono tutta per fare quello che serve a salvaguardarlo”.
Il direttore dello stabilimento Palmolive di Anzio infine ha voluto lanciare il proseguimento del progetto: l’intento è quello di raccogliere altri contributi per ridare vita a altre opere d’arte danneggiate nel terremoto. Fino alle 17 sarà possibile ammirare l’Annunciazione presso la Colgate Palmolive, e fino alla fine dell’anno la tela sarà esposta presso il museo diocesano di Albano. Alla manifestazione di questa mattina sono intervenuti il vescovo della Diocesi di Albano Laziale monsignor Marcello Semeraro, l’incaricato della Diocesi di Ascoli Piceno per i Beni culturali don Elio Nevigari che ha sostituito il Vescovo, i sindaci di Anzio e Nettuno Candido De Angelis e Alessandro Coppola, un delegato del comune di Arquata del Tronto, il comandante della Compagnia carabinieri di Anzio Lorenzo Buschittari, il dirigente del Commissariato di polizia di Anzio Andrea Sarnari e il comandante della Compagnia della Guarda di Finanza di Nettuno Ambrogio Di Napoli.
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