Home Politica Liste d’attesa troppo lunghe, il consigliere Alicandri: “C’è la soluzione”

Liste d’attesa troppo lunghe, il consigliere Alicandri: “C’è la soluzione”

Il consigliere Roberto Alicandri

“Le liste d’attesa per le prestazioni sanitarie si allungano sempre di più creando una netta divisione tra le persone che possono curarsi e fare prevenzione rivolgendosi al privato e quindi a pagamento e quelle che non se lo possono permettere compromettendo così il proprio diritto alla salute e la propria qualità della vita”. Lo scrive il consigliere comunale di Nettuno Roberto Alicandri.
“Eppure esiste un rimedio poco conosciuto nella legislazione vigente. Quando le Asl non garantiscono il rispetto dei tempi massimi previsti per erogare la prestazione sanitaria, il decreto legislativo 124 del 1998 prevede che le stesse Asl indichino al cittadino le strutture pubbliche o private accreditate che assicurano il rispetto della tempistica. Nel caso poi nessuna struttura sia in grado di erogare la prestazione, le Asl devono garantire la stessa in intramoenia senza alcun onere economico aggiuntivo se non l’eventuale ticket.
Quasi nessuno purtroppo ricorre a questa alternativa perché questa possibilità è poco conosciuta. Ritengo quindi importante divulgare quanto più possibile questa opzione prevista dalla legge regionale, con l’obiettivo di aggirare il problema delle liste d’attesa. In pratica gli appuntamenti per le prestazioni sanitarie pubbliche hanno delle tempistiche che devono essere rispettate, ovvero un tempo massimo di attesa, che dipende dai codici che inseriscono i medici di base. Ed è proprio quel termine che offre l’opportunità di richiedere la prestazione in intramoenia senza sostenere costi aggiuntivi. L’accesso si deve richiedere attraverso un apposito modello che dovrebbe essere disponibile presso le strutture pubbliche o convenzionate ma che in realtà non lo è mai e quindi come forza politica ne predisporremmo uno da mettere a disposizione dei nostri concittadini. D’altronde se esiste una legge è giusto che i diritti che essa riconosce vengano tutelati”.