Sono trascorsi 100 anni dal giorno in cui il Ministro Segretario di Stato luogotenente di Sua Maestà il Re, ha consegnato la medaglia di bronzo al valor di marina a Saverio Spina per aver salvato un marinaio in acqua durante una bufera.
Un episodio glorioso che nel 1918 finì sui giornali e non passò inosservato da parte delle autorità che decisero di premiare il Marinaio di Anzio. Oggi a ricordare quell’episodio che fa parte della storia marinata di Anzio sono il figlio di Saverio Salvatore e suo nipote Domenico Spina, entrambi marinai sui pescherecci di Anzio.
Il primo dicembre del 2018 sul giornale si leggeva questa notizia: Il peschereccio Bilancella “Le Tre sorelle” del compartimento di Anzio con il suo valoroso equipaggio durante le burrasche di questi ultimi due mesi a seguito del naufragio avvenuto fuori dal porto di Anzio, il valoroso Capitano Saverio Spinta portò in salvo un suo marinaio e per questo gli conferirono la medaglia di bronzo al Valor di Marina.
La motivazione riportata nell’onorificenza fa riferimento al fatto che “con rischio per la propria salvezza Saverio Spina salvò da morte sicura il mozzo Luigi Santagata inesperto al nuoto e già in preda dei marosi fino al sopraggiungere dei soccorsi”.
Ma il figlio e il nipote di Saverio sanno che questo non fu l’unico salvataggio di Saverio Spina, che visse una vita piuttosto avventurosa per mare. nato a fine ‘800 divenne capitano giovanissimo e fu insignito della medaglia prima della nascita del figlio Salvatore. A cavallo delle due guerre fu arruolato e bordo delle imbarcazioni fu mandato in Sardegna per dragare il mare dalle bombe e creare percorsi di accesso sicuri sulle coste per i militari italiani. Una vita difficile tra due conflitti mondiali durissimi, in cui è riuscito a lasciare alle generazioni future la passione per il mare e per la pesca e il ricordo di un gesto eroico di cui dopo 100 anni si sente ancora l’eco.