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Il Sindaco di Nettuno scrive al Direttore di Repubblica: “False notizie su di noi”

Il Sindaco presso il Cimitero Americano

Il Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola ha scritto una lettera aperta al Direttore di Repubblica, invitandolo a venire a Nettuno, per contestare un articolo in cui ci sono quelle che definisce senza mezzi termini “falsità assolute”. Per smentire l’articolo in cui si afferma che si è deciso di commemorare i caduto del campo della memoria, e non quelli del Cimitero Americano, il Sindaco pubblica sul suo profilo la foto che lo vede deporre una corona, il giorno dei Caduti, sotto al Monumento dei Fratelli in Armi, proprio presso il Cimitero americano. Di seguito il testo integrale della lettera

Lettera aperta al Direttore di Repubblica

Leggo con stupore l’articolo pubblicato sulle pagine dell’edizione romana del suo giornale, dal titolo “Il Sindaco omaggia i fascisti di Salò e ‘dimentica’ i soldati americani” a firma del giornalista Clemente Pistilli. L’articolo riporta una serie di falsità assolute sulle quali è impossibile soprassedere e accomuna al cerimoniale della Festa dei defunti e dei caduti di Nettuno, il comune di cui sono alla guida, eventi del recente passato, che hanno gettato fango sulla nostra città, dimostrando pregiudizio e meschinità nel ragionamento di chi scrive.
Compito del giornalista, Lei lo sa meglio di chiunque, è verificare le informazioni che riceve e in nessun caso prestarsi ad un’opera di disinformazione neanche quando è guidata politicamente da un gruppo di consiglieri di opposizione di centrosinistra, che pure ben conoscono sia il cerimoniale della Festa dei defunti che la mia persona.
La prima cosa da dire è che, nonostante quello che hanno scritto nel comunicato stampa che il giornalista Pistilli ha riportato senza verificare, la visita al Cimitero Americano era prevista e si è effettivamente svolta. I consiglieri di opposizione ben lo sapevano l’unico a non saperlo e a non verificarlo (bastava una telefonata) è stato il giornalista Pistilli.
Mi spingo oltre. Nessuna persona che mi conosca può pensare, dalla mia storia personale e professionale, che io possa avere una qualche forma di nostalgia o benevolenza per un periodo storico superato dalla storia, dalla guerra, dalla sofferenza di un popolo intero. In particolare i cittadini di Nettuno hanno sofferto, durante lo Sbarco di Anzio e Nettuno, delle pene immense che solo decenni dopo gli state riconosciute e gli sono valse la medaglia d’oro al Merito civile, per aver preso parte alla Resistenza ed aver contribuito alla sconfitta della dittatura in favore della Democrazia.
Come ho immediatamente replicato ai consiglieri di opposizione, che non hanno avuto remore a sollevare un caso che porta sulla stampa nazionale il nostro Comune fornendone una rappresentazione inverosimile e offensiva, il cerimoniale a cui abbiamo dato seguito è quello da sempre concordato con il vicino Comune di Anzio (di cui Pistilli dimentica di fare menzione). Un cerimoniale che io ho ereditato e la cui filosofia è stata illustrata in una comunicazione sulla mia pagina personale, che chiarisce ogni dubbio sulla scaletta di visite e interventi ma che il giornalista Pistilli ha preferito ignorare.
Pessimo infine, il riferimento all’episodio che ha riguardato Piero Cappellari durante le cerimonie dello Sbarco, quando io non ero ancora Sindaco e che certamente ha messo in imbarazzo tutta la città.
Egregio Direttore la stampa ha un ruolo fondamentale nella diffusione delle notizie, più in generale della cultura, della verità. Il giornalista Pistilli ha dato per certi fatti mai accaduti, ha fatto illazioni sulle mie personali convinzioni politiche dandomi del fascista e ha fatto credere a chiunque abbia letto quell’articolo che a Nettuno si vive un clima di nostalgia delle dittature e di revisionismo storico. Ma tutto questo è falso. La invito in Comune per conoscermi personalmente e se avrà il piacere di accettare la porterò sulle nostre coste, a vedere con i suoi occhi quello che questo territorio, questa popolazione hanno pagato in termini di sofferenza umana per la follia della dittatura. Nettuno è una città rinata dalle ceneri di un conflitto mondiale che ci ha regalato valori che per tutti noi sono sacrosanti: pace, democrazia, uguaglianza. Nessuno di noi può dimenticare cosa sia stata la guerra. Nelle nostre famiglie ci sono nonni, padri e madri, zii, cugini scomparsi. E nel giorno dei morti non facciamo politica né assurdo revisionismo, ma commemoriamo chi non c’è più.
Insieme a tutte le Autorità del territorio andiamo presso i Cimiteri civili comunali, i Cimiteri di guerra italiani, presso il Cimitero Americano, il cimitero inglese, quello polacco e anche quello tedesco. Rendiamo omaggio a tutti i caduti, mettiamo fiori anche sulle tombe abbandonate e guardiamo con speranza ad un futuro che possa essere sempre migliore. Questa è Nettuno e nulla ha a che fare con quanto letto sulle pagine del suo giornale.

Il Sindaco Alessandro Coppola