Di Mirko Piersanti
Erano in tanti in sala, tutti quanti per vedere il suo nuovo documentario che ha confermato la sua bravura ancora una volta. Lei, elegantissima con il abito nero e con il sorriso stampato sulle labbra, è la stata la protagonista assoluta della giornata. La regista nettunese Alice Tomassini ha presentato il suo nuovo capolavoro “Churchbook quando la fede si fa social” il 25 ottobre presso l’auditorium del MAXXI di Roma. Nel dicembre 2012, in diretta mondiale, 140 caratteri hanno segnato l’inizio di una rivoluzione: il Papa sbarca su Twitter e la fede diventa social. Un fatto sicuramente nuovo e che ha aperto la Santa Sede alle moderne tecnologie social. Non solo Papa Benedetto XVI ma anche Papa Francesco hanno dato il via libera a questo progetto. I tempi, come tutti sanno, stanno cambiando e quindi la Chiesa non poteva rimanere a guardare. Come hanno affermato nel documentario gli addetti ai social del Papa, la Chiesa aveva ormai un sistema di comunicazione troppo vecchio, quindi era opportuno dare una svolta e portare una ventata di novità. Ed ecco Twitter, in soli pochi giorni sono stati tantissimi utenti che avevano pigiato il tasto “segui” sull’account di Papa Benedetto prima e di Papa Francesco dopo. Sicuramente la scelta di sbarcare sui social network è stata qualcosa che ha lasciato sorpresi tantissimi fedeli di tutti il mondo. Il successo di seguaci su Twitter si è replicato anche quando è stato aperto il profilo ufficiale del pontefice su Instagram. L’intento era anche quello di capire come si comunica la fede sui social network, quale sarebbe stato l’impatto su milioni di fedeli e quali sono le sfide che un’istituzione plurimillenaria come la Chiesa sta affrontando. Un inedito accesso alla redazione che si occupa della comunicazione social del Papa ha permesso di rispondere a queste domande, accompagnati in questo viaggio dai collaboratori d’eccezione, a stretto contatto con il Pontefice, che ogni giorno provvedono a condividere contenuti specifici per ciascun social network, popolando la rete con la presenza ufficiale della Chiesa. “Sono molto emozionata oggi, in questa sala ci sono tutte le persone che vorrei in questo momento qui che sono la mia famiglia, i miei amici, i fantastici professionisti che stimo tutti in assoluto, le persone che hanno realizzato Churbook insieme a me, e tutti gli spettatori che sono venuti qui semplicemente perché erano incuriositi e affascinati da questa storia – ha affermato Alice Tomassini – questo documentario è stato una delle esperienze più incredibili e difficili della mia vita. L’idea di realizzarlo è nata tre anni fa, durante questo tempo ho studiato, ho fatto delle ricerche e ho cercato di trovare quei particolari che potessero raccontare la storia in modo diverso. Ho mandato tantissime mail e tantissime altre non le ho inviate, ad un certo punto ho dubitato che fossi la persona giusta per poter affrontare questa storia e poi alla fine un sogno si stava avverando. Ho avuto la fortuna di conoscere persone che curano la comunicazione del Santo Padre sui social network e così è nato questo percorso durato un anno e mezzo che ci ha portato qui oggi,un percorso meraviglioso che mi ha permesso non solo di rispondere alle domande che avevo all’inizio, ma anche di creare rapporti di fiducia e di amicizia che spero di averli per sempre con persone straordinarie che voglio ringraziare oggi qui”. Il documentario ha colpito tutti i presenti in sala, i quali hanno poi applaudito a lungo Alice a termine della visione. Il sorriso contagioso di Alice, la felicità e la commozione di tutti i suoi amici e famigliari presenti per lei in questa giornata e la soddisfazione di tutti gli spettatori sono stati la cornice che ha reso magica e unica l’atmosfera dell’auditorium. Non era solo una delle giornate del Festival del cinema di Roma, ma era anche la giornata di Alice Tomassini, lei che con le sue forze e la passione per il suo lavoro sta conquistando i cuori di tante persone che continuano a credere in lei e nella sua creatività.