Un Consiglio comunale sorprendente quello di oggi a Nettuno. La maggioranza continua a stupire dopo aver costretto, la scorsa volta, il Sindaco Alessandro Coppola ad un intervento durissimo sulla crisi e a bacchettare la sua bizzosa compagine di governo. La prima cosa che tutti hanno notato è stata una doppia assenza nella Lega, quella dell’Assessore Claudio Dell’Uomo e quella del consigliere Antonio Biccari, che dopo il confronto interno al partito si trovano su sponde opposte. Assente nelle fasi iniziali anche il consigliere della Lega Antonello Mazza, arrivato a seduta iniziata. Il Consiglio si è aperto con la dura critica del consigliere di opposizione Antonio Taurelli riguardo all’interruzione della Commissione Trasparenza di martedì scorso in cui il segretario comunale, interpellato sull’argomento, ha giudicato inammissibili i punti all’ordine del giorno. Terminato l’intervento il Consiglio è stato interrotto per la protesta di un cittadino disabile “ostaggio” di vicini minacciosi.
Quindi si è entrati nel vivo con la discussione sul bilancio consolidato del 2018, passato senza problemi in commissione e approvato dai Revisori dei conti. Sembrava un compito facile facile, invece no. Una domanda, evidentemente combinata, del consigliere comunale di Forza Italia Elisa Mauro, che chiedeva chiarezza sul disallineamento tecnico esposto dall’Assessore Coppola ha scatenato una polemica che ha il sapore dell’incredibile. Nella risposta ad Elisa Mauro, consigliere di maggioranza che poteva togliersi ogni dubbio prima dell’assise, che l’assessore ha letto tra i suoi appunti dando a molti la sensazione che fosse concordata, si è parlato di “difformità” per quel che riguarda alcune fatture. Prima ancora che l’assessore rispondere è stato il consigliere Alicandri a sottolineare che la questione era stata affrontata lungamente in commissione. Questa interruzione non ha fermato l’assessore che ha sottolineato che mancano alcune fatture e che ‘appare strano che alcune fatture siano state fatte nell’anno successivo a quello in cui sono stati fatti i lavori’. L’assessore ha poi parlato apertamente di ‘anomalie’ e ha aggiunto che “se verificate alcune difformità, si potrebbe dire che la contabilità della partecipata non sarebbe corretta e inoltre, poiché questa amministrazione non è stata messa a conoscenza die gusto fatto dal Presidente o dal revisore dei conti della Poseidon si porrebbe un serio problema di fiducia tra questa Amministrazione e i vertici della Poseidon, ma su questo potrò riferire solo al termine delle verifiche”. Una dichiarazione che lascia senza parole per diversi motivi, tutti sottolineati dall’opposizione con ampiezza di dettagli. Il primo a dire la sua è stato il consigliere Alicandri che ‘non comprende l’ultima frase dell’assessore e ne chiede conto’. La prima obiezione che salta agli occhi anche ad un profano riguarda una dichiarazione tutta in forse dell’assessore Coppola. Sarebbe stato certamente opportuno fare le verifiche prima di sollevare dubbi e fare illazioni sulla Poseidon, tra l’altro esponendosi al rischio che i vertici della Poseidon possano decidere di chiedere conto di queste affermazioni a tutela del loro buon nome. Ma è stato il consigliere Daniele Mancini nel suo intervento a fare le dichiarazioni più dure. “Vedo cose imbarazzanti – ha detto – assistiamo ad un nuovo format politico, quello delle domande precostituire dei consiglieri di maggioranza al proprio assessore che ha la risposta scritta, per fare che cosa, per giustificare un atto di coraggio e avere una giustificazione per cambiare i vertici della Poseidon. Assumetevi la responsabilità di dire che volete un nuovo direttivo della partecipata, non servono artifici e alchimie contabili per fare una cosa che si può fare comunque. Non nascondetevi dietro queste pantomime”. Alla fine delle dichiarazioni di voto, in cui i consiglieri comunali di maggioranza Lorenza Alessandrini e Fabrizio Tomei hanno chiesto di approfondire la questione Poseidon, dopo un interruzione di 15 minuti chiesta dalla maggioranza, il consolidato è passato con l’opposizione che ha scelto di abbandonare l’aula. Resta il fatto che solo un’altra volta una maggioranza aveva contestato la Poseidon in consiglio comunale, parlando di ‘difformità’. A farlo è stato l’ex Sindaco Casto che, dopo aver lanciato il sasso, ha nascosto la mano evitando di spiegare al consiglio stesso cosa intendeva. Oggi come allora la cosa evidente è che la scelta di dire che ‘forse’ ci sono dei problemi è incomprensibile e illogica, e crea, per l’ennesima volta, la sensazione che si stia cercando di forzare la mano al Sindaco su alcune scelte. E che la maggioranza non abbia una visione unica su questa situazione.