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Ospedale Riuniti a rischio, ecco l’Odg dei consiglieri di Anzio e Nettuno

Ecco l’Ordine del giorno approvato dai consiglieri di Anzio e Nettuno in merito alla situazione dell’Ospedale Riuniti che rischia la chiusura dei reparti ed è costantemente depotenziato da scelte Regionali discutibili e da una gestione che non si è dimostrata in grado di fornire le necessarie risposte per dare vigore alla struttura.

 

OSPEDALE RIUNITI ANZIO – NETTUNO
Ordine dl Giorno dei Consigli Comunali di Anzio e Nettuno, riuniti in seduta congiunta

In riferimento alla notizia pubblicata recentemente dalla stampa locale afferente la prossima chiusura dei Reparti di Ostetricia e Pediatria esistenti nell’Ospedale Riuniti Anzio – Nettuno, si ritiene doveroso, prima della invocazione di ogni possibile azione finalizzata a scongiurare il menzionato evento, effettuare una analisi sommaria delle condizioni generali in cui versa il Polo Ospedaliero di cui trattasi.

Premesso che la salute è un diritto sancito dall’art.32 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, che la Sanità pubblica ospedaliera esiste e deve continuare ad esistere per garantire la salute dei cittadini, alla struttura del “Riuniti” possono essere attribuite le seguenti peculiarità e criticità:

  • il bacino di utenza del territorio di Anzio e Nettuno cui l’Ospedale è asservito è costantemente aumentato nel corso degli anni, arrivando ad oltre 100.000 residenti;
  • la tipologia di utenza e la dinamica della popolazione è cambiata in considerazione della presenza di un numero sempre maggiore di cittadini anziani;
  • la struttura ospedaliera esistente agisce in continuo stato di emergenza, generando gravi rischi per la salute pubblica;
  • la diagnostica è sensibilmente cambiata negli ultimi 10 anni e attualmente la struttura non presenta idonee apparecchiature (l’obsoloscenza dei macchinari, in particolar modo della TAC, assenza di una RMN, diagnostica cardiologica fatta con strumentario di emergenza, assenza di un reparto di emodinamica, pronto soccorso con strumentario fatiscente);
  • nel nostro ospedale sono presenti due sale operatorie che rallentano in modo evidente la possibilità di operare, penalizzando in particolare interventi su pazienti anziani;
  • esiste carenza strutturale di operatori sanitari quali: ginecologi, pediatri, internisti, ortopedici, radiologi ed anestesisti e vi è la mancanza di figure importanti quali: il neurologo, l’urologo, il fisioterapista e lo psicologo, lo psichiatra;
  • sono evidenti carenze strutturali e di concezione del pronto soccorso nel quale è assente l’osservazione breve e codici bianchi;
  • si rileva carenza assoluta e strutturale di personale infermieristico e di OSS;
  • le analisi effettuate dalla Regione Lazio in merito alla sanità, basate sul bisogno della popolazione, prevederebbero per il nostre territorio un numero di posti letto quasi doppio, e non un cronicario del reparto di medicina;
  • la popolazione insediata sul territorio nel periodo estivo aumenta sensibilmente creando ulteriori disagi ad usufruire della sanità pubblica ospedaliera;
  • le strutture esistenti all’interno del polo ospedaliero risultano in parte non utilizzate ed abbandonate, con menzione particolare per l’edificio destinato all’Intramoenia, certamente in grado di fornire un servizio essenziale per gli utenti;
  • il reparto UTIC non funziona correttamente per la mancanza di una centralina e questo genera uno scarso numero di ricoveri, con rischio di revoca del servizio da parte della Regione Lazio;
  • il servizio di Endoscopia viene effettuato con uso di strumentazioni con tecnologia di altri tempi, in particolare la gastroscopia a visione frontale priva di bisturi ad ultrasuoni;
  • la installazione della Risonanza Magnetica Nucleare è impedita dalla assenza di uno specifico progetto esecutivo in corso richiesto dalla Regione Lazio, nonché della formazione del personale addetto alla utilizzazione;
  • deve essere scongiurata la possibilità che il day hospital oncologico possa essere trasferito nel Comune di Marino, auspicandone il potenziamento ad Anzio-Nettuno;
  • dovranno essere potenziati i reparti di eccellenza come UOC, chirurgia e otorinolaringoiatra;
  • creazione di posti destinatati al WEEK SURGERY che consentitranno dei ricoveri in degenza prolungata per endoscopia chirurgia e otorinolaringoiatra;
  • l’indizione di nuovi concorsi che permetteranno la copertura dei posti vacanti di professionalità mediche presso l’Ospedale Riunito di Anzio e Nettuno, che ad oggi, nelle more dell’attesa dell’espletamento di un futuro concorso potranno essere garantite attraverso la ricollocazione di personale in esubero presso altre strutture appartenenti alla stessa ASL consentendo, così,la sopravvivenza della popolazione delle due cittadine;
  • potenziamento del servizio ARES 118 esistente oggi solo nella misura di una unità che va a copertura di tutto il litorale, quando la legge prevede che ce ne sia una per le città che superano i 45.000 abitanti,questo consentirebbe la tempestività di intervento oggi inesistente, questo vorrebbe dire salvare le vite umane.Sarebbe paradoissale arrivare al periodio estivo e ritrovarsi nelle stesse condizioni di sempre;
  • riapertura della Farmacia Territoriale presso l’Ospedale dei Riuniti Anzio Nettuno che attualmente è stata collocata ad Ariccia e questo comporta forti disagi a tutti gli utenti esterni che necessitano di medicinali salva vita.

Si vuole inoltre sottolineare come l’Ospedale Riuniti Anzio – Nettuno costituisca l’unico polo pubblico del litorale, in grado di servire anche i comuni di Ardea a Pomezia, e come nel tempo lo stesso sia stato depotenziato favorendo la struttura dell’Ospedale dei Castelli.

Appare evidente inoltre che l’attuale situazione implica una serie di disparità di trattamento dei nostri cittadini i quali godono di un servizio sanitario non adeguato ai tempi e che non garantisce idonee diagnosi e soluzioni.

Configurazione tipica è quella di un soggetto residente, colpito da infarto, che a causa dell’assenza del reparto di emodinamica e dell’inevitabile ritardo di idonee terapie, ha una probabilità notevolmente inferiore di sopravvivere rispetto ad un cittadino che può accedere in tempi brevissimi alle cure necessarie.

In considerazione di quanto sopra esposto, il Sindaco di Anzio, il Sindaco di  Nettuno ed i Consigli Comunali di Anzio e Nettuno, riuniti in seduta congiunta, chiedono con forza il rispetto delle rassicurazioni espresse dal Direttore Generale della ASL ROMA 6, inerenti la continuità del servizio svolto nei reparti di Ostetricia e Pediatria esistenti nell’Ospedale “Riuniti”.

Contestualmente si richiede la redazione di un programma di interventi finalizzato al mantenimento ed al potenziamento della struttura ospedaliera, che preveda l’incremento del personale e la dotazione di apparecchiature in grado di assicurare la fornitura di un servizio di eccellenza, in forma tale da garantire il diritto alla salute ed alle cure gratuite così come sancito dalla Costituzione Italiana, nonché di far assumere alla struttura sanitaria di questo territorio il ruolo che gli compete come “Ospedale del Litorale”.

Inoltre, con assoluta urgenza, si sottolinea la necessità di procedere all’apertura del Reparto di Alzheimer, come più volte asserito dall’ASL, nell’ambito del Comitato Istituzionale dei Piani di Zona Anzio-Nettuno (verbali 8/1/2019 – 17/01/2019).

 

Le amministrazioni tutte riunite oggi chiedono a gran voce un impegno e una sottoscrizione da parte  del legale rappresentante Dott. Mostarda  che oggi è qui con noi del presente documento con comunicazione dello stesso al Commissario ad Acta Nicola Zingaretti, all’assessore all’ambiente della Regione Lazio d’Amato e ai Consiglieri tutti della Commissione Sanità della Regione Lazio, il tutto per garantire un intervento incisivo sulle questioni da noi poste e sottoscritte da tutti i componenti dell’Assise, al fine di  introdurli  nel piano di programmazione del fabbisogno del personale della ASLRMH6 con una verifica puntuale di quanto fatto tra tre mesi a decorrere dalla data di oggi. Le due Città subiscono da anni tutte le carenze mediche e ospedaliere e non intendendo in alcun modo mollare sulla questione, chiedono pertanto la costituzione di un tavolo di lavoro tra Regione Lazio, ASLRMH6 E I Sindaci di Anzio e Nettuno per verificare mensilmente l’adempimento di un cronoprogramma per il rilancio dell’Ospedale Riuniti Anzio Nettuno. Saremo vigili affichè venga riconosciuto, riconfermato e potenziato un Ospedale che, da sempre, è stato la salvezza del nostro popolo.

I Sindaci si impegnano ad inviare il documento al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessore Regionale alla Sanità.