Dovrebbe essere ufficializzata domani al chiusura definitiva del reparto di pediatria presso l’Ospedale di Anzio e Nettuno. Una notizia davvero pessima per un’ospedale del Litorale da tempo vittima di un continuo svuotamento dei servizi da parte della Asl Roma 6 che non tiene in alcuna considerazione un bacino di utenti da 100mila persone, con oltre 50mila famiglie con bambini che durante l’estate raddoppia le presenze. La carenza di pediatri è il primo problema, il secondo le nascite che sono in netto calo. Da 750 l’anno di 4 anni fa alle 300 circa di quest’anno. Ma anche se i bambini non nascono ad Anzio e Nettuno il Pronto soccorso pediatrico, anch’esso pronto a chiudere, è sempre stato un punto di riferimento per il territorio con accessi continui. Ora non sarà più così. Tra l’indifferenza delle Amministrazioni comunali che continuano a restare in silenzio di fronte al crescente spostamento dei servizi ai Castelli, si perde un altro presidio sanitario. Un altro servizio e si costringono le famiglie con figli piccoli che stanno male a fare almeno mezz’ora di macchina per raggiungere il Pronto soccorso di Aprilia o di Latina che sono i più vicini. E che non attendono alcun potenziamento e offriranno anche loro un servizio peggiore, inevitabilmente aggravato dalle maggiori richieste di prestazioni. Una situazione paradossale quella dell’Ospedale di Anzio in cui i potenziamenti e gli interventi migliorativi annunciati dal Direttore generale della Asl Narciso Mostarda, restano sempre solo su carta e i tagli gravissimi che mozzano i servizi nella struttura ospedaliera già all’estremo limite (poco personale, pochi posti letto, macchinari essenziali come risonanza e tac rotti un giorno si e l’altro pure) vengono annunciati a pochi giorni dal fatto compiuto. Una gestione della sanità locale imbarazzante. Nascite zero quindi per i comuni di Anzio e Nettuno e nessun servizio di pediatria. Questo il dato con la politica che resta in silenzio.