Avrebbe dovuto portare, secondo le stime degli uffici, nel solo 2018, ad un incasso di 300mila euro nelle casse del Comune di Nettuno, invece lo scorso anno è stato accertato l’incasso di appena 60mila euro.
Il Bilancio del Comune di Nettuno parla chiarissimo in merito alle entrate dovute all’imposta di soggiorno, destinato a pesare sulle tasche dei turisti, ma anche degli operatori turistici, istituito dall’Amministrazione a 5 Stelle di Angelo Casto pochi mesi prima della sua crisi.
I pentastellati guidati dall’ex sindaco Angelo Casto, infatti, erano ancora tutti coesi quando, a gennaio 2018, hanno deciso di approvare la nuova tassa sui pernottamenti in qualsiasi struttura ricettiva o appartamenti affittati per brevi periodi, ipotizzando – grazie alle stime effettuate dal personale dell’area Economico-Finanziaria, all’epoca diretta da Luigi D’Aprano – un incasso annuale di 300mila euro. E questa somma venne inserita nel Bilancio di previsione sia per il 2018 che per i due anni successivi.
Dopo la caduta dell’Amministrazione 5 stelle è arrivato il Commissario Bruno Strati e, in sede di approvazione del Rendiconto consuntivo per il 2018, l’ex commissario ha certificato l’accertamento di 60mila euro da incassare, con 52.069,75 iscritti nel conto di competenza. Un vero flop, dunque, rispetto alle stime iniziali, l’esito di questa imposta che ha portato lo stesso Strati – sempre con D’Aprano come dirigente pro tempore – a rivedere le stime di incasso in netto ribasso: per l’anno in corso, infatti, dal Comune hanno stimato un possibile introito di 130mila euro; per i due anni a seguire, invece, l’ipotesi di entrata scende a 120mila euro. Ora, dunque, resterà da capire quanti soldi saranno incassati quest’anno.