Agli ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, ogni giorno si celebra il miracolo della vita grazie ai medici e agli infermieri di cui dispone questo importante presidio ospedaliero. Una risorsa fondamentale per i 100mila abitanti dei due comuni (d’estate anche 180mila) che nonostante non dispongano di grandi benefit come d’altronde il resto degli ospedali italiani, portano a casa ogni giorno risultati molto importanti per la vita dei pazienti. Circa due settimane fa, ad uomo di 56 anni è stato diagnosticato un cancro alla laringe. La massa tumorale in breve tempo si era estesa al collo e nelle ghiandole sotto il braccio. Un quadro clinico drammatico, ma che non ha fatto desistere un equipe di medici degli ospedali Riuniti ad operare e tentare il possibile per salvare l’uomo. Il primario del reparto di otorinolaringoiatria il dottor Riccardo Lombardi, ha proceduto ad asportare il tumore della laringe contestualmente alle stazioni linfonodali del collo massivamente interessato dalle metastasi con l’assistenza di un chirurgo vascolare di Velletri, mentre i chirurghi generali invece hanno asportato i linfonodi dell’ascella. Adesso il paziente, anche se provato riesce a mangiare e a sorridere, grato di avere una speranza di vita. Un supporto quello dell’ospedale a 360 gradi, fatto di visite, controlli ed attenzione mirati alla cura e alla sopravvivenza dei pazienti.
Sono molti gli interventi di questo tipo che hanno un’ottima riuscita, ma di cui non si ha notizia. In questo ospedale e in particolare nel reparto di otorinolaringoiatria oltre a quelli di routine, si effettuano anche spesso interventi di chirurgia oncologica, a volte molto complessi, con ottimi risultati, ciò anche grazie alla buona volontà di chirurghi, anestesisti e di tutto il personale paramedico sempre pronto per senso di responsabilità ad affrontare sedute lunghe ed estenuanti nonostante non si abbiano in dotazione mezzi e strumentazioni non all’avanguardia.
La struttura ospedaliera inoltre è l’unica che in provincia effettua interventi di chirurgia pediatrica. Nonostante il grandissimo impegno professionale ed umano di tutto il personale degli Ospedali Riuniti, che a volte coprono turni di 13/14 ore, c’è chi oggi ancora parla di smantellare alcuni reparti per trasferirli ai castelli. Una scelta che se fosse portata avanti questa volta non potrebbe passare sotto silenzio. Non si può restare in silenzio quando un bacino di 100mila abitanti, alcuni affetti da malattie gravi, potrebbero essere costretti a spostarsi percorrendo molti chilometri per usufruire di cure e professionalità, di cui possono disporre qui ma che sembra che l’Asl Rm 6 per il futuro, non voglia garantire il servizio.
Anzio e Nettuno hanno la fortuna di disporre di una classe medica competente e preparata e di un presidio ospedaliero che va tutelato. Aspettando nuovi sviluppi, sul presidio ospedaliero ringraziamo il paziente operato ad Anzio, che ha voluto fornirci la sua preziosa testimonianza.