Una volta entrati in aula consiliare il presidente dell’assise Giuseppina Piccolo ha dato la parola al Sindaco Candido De Angelis. In platea Le autorità civili e militari, i consiglieri ma anche tantissimi cittadini, al stampa nazionale e soprattutto tanti fans accaniti di Verdone, arrivati con gadget e ricorichi da far autografare.
“Sono emozionato – ha detto il Sindaco Candido De Angelis visibilmente contento del riscontro che la cittadinanza ha dato a questa iniziativa – questa è la quarta cittadinanza che Anzio offre. Lo abbiamo fatto con le famiglie Colaceci e Cappelluti che hanno trasformato il lutto della perdita di un figlio in un dono per la città. Ci hanno regalato un Parco pubblico e una scuola all’avanguardia e creato un legame indissolubile di riconoscenza e affetto. L’abbiamo data a Roger Waters il cui padre è morto qui durante l’ultima guerra oggi a Carlo Verdone che spesso ricorda Anzio con affetto sulla sua pagina social. Quando gli abbiamo chiesto se avrebbe avuto piacere a ricevere questo riconoscimento c’era un po’ di timore, non sapevamo come avrebbe reagito, invece ci ha inviato una lettera di grande partecipazione in cui accettava con entusiasmo. Lo stesso con cui oggi lo festeggiamo. Verdone per me, per noi è un’icona, al apri di Alberto Sordi, di Anna Magnani. Io l’ho conosciuto a Roma nel 77 in un piccolo teatro in cui si andava solo per vedere lui. Non voglio citare tutti i suoi film ma tutti li conosciamo e tutti ricordano i suoi personaggi. Ora siamo in attesa del prossimo capolavoro e ne frattempo grazie di essere qui il tuo entusiasmo per Anzio è quello della città per te”.
Il Sindaco ha quindi donato a Carlo Verdone la cittadinanza onoraria e la medaglia d’oro con il volto della Dea Fortuna, prestato da Sara Santostasi.
“Grazie di cuore a tutti voi per l’affetto grazie a Candido De Angelis per questo riconoscimento e grazie all’amico Bruno Parente. Sono legato alla città di Anzio perché la moglie di mio zio era di Anzio. Mia zia era Elisabetta Pomante ed è morta qualche mese fa. La famiglia Pomante oggi ad Anzio non c’è più e questa giornata, che ricorderò per sempre la dedico a lei. Noi della famiglia Verdone venivamo in vacanza ad Anzio, pranzi strepitosi e racconti sulla città, dallo Sbarco alla ripresa. Negli anni ’60 poi prendevano casa qui due mesi l’anno e ho fatto tante amicizie ho capito qui il valore di cose importanti come appunto l’amicizia e la condivisione. Qui ci sono persone brave, oneste, umili stasera tanti di loro li ritroverò a Villa Adele. Ad Anzio condivido anche un altro ricordo, quando sono venuto qui a girare alcune scene del film “Il bambino e il poliziotto”. Dovevamo stare un giorno ma pioveva e ci siamo fermati 5 giorni. Ma quello che mi lega a questa città sono gli anni ’60, quel
periodo storico prima della lotta armata, che è stato bellissimo. Qui ho creato i miei ricordi di libertà, anni meravigliosi e irripetibili. C’era leggerezza e voglia di condividere di andare tutti al cinema insieme o a mangiare i krapfen a Nettuno in moto. Le cose che ho scritto su Anzio le ho scritte di getto e con il cuore, è stata la scenografia estiva della mia formazione. Ancora ho voglia di osservare c’è ancora qualcosa da dire quando sarò stanco il cartellino rosso me lo darò da solo. Grazie per questa giornata, torno a Roma felice”.