Isabell Di Rienzo, attrice in “Siamo solo piatti spaiati” sarà presente al Festival Nazionale Videocorto Nettuno 2019.
Domani, 23 agosto, avrà inizio a Nettuno (Forte Sangallo) il Festival Nazionale Videocorto Nettuno, la rassegna cinematografica di cortometraggi in riva al mare. La kermesse è ad ingresso libero e durerà fino al 25 agosto 2019.
Si tratta di una manifestazione giunta alla sua ventiquattresima edizione che, nella giornata del 24 agosto 2019, vedrà sul palco anche lsabell Di Rienzo, attrice che, al suo esordio, si fa portavoce di messaggi positivi ai giovani attraverso il suo personaggio che rappresenta cosa i giovani non dovrebbero fare.
Giovanissima, Isabell nasce come Modella e attualmente sta studiando per diventare attrice. La sua prima importante partecipazione in tal senso è in “Siamo solo piatti Spaiati”, cortometraggio che rientra appunto tra i 14 Videocorti selezionati in finale al Festival Nazionale Videocorto Nettuno 2019.
La regia è di Mattia Riccio e hanno preso parte al corto Simone Baldasseroni (Biondo) nel ruolo del protagonista Davide, Fabio Massenzi nel ruolo dell’educatore Andrea, Max Vado nel ruolo del padre di Davide e Alessandro Sardelli nel ruolo di Simone (uno dei ragazzi in comunità).
I co-protagonisti del corto “Siamo solo piatti Spaiati” sono Davide e Andrea.
Il personaggio di Isabell è importante perché rappresenta chi spesso nella nostra società marchia chi ha commesso un errore, come Davide, che si ritrova in una comunità in attesa del processo. Un errore che improvvisamente cambia la sua vita e che agli altri non interessa se non per propri fini.
Davide vorrebbe solo lasciarsi tutto alle spalle. L’incontro-scontro con Andrea sarà decisivo per prendere in mano la sua vita.
Essere adolescente significa prendersi la responsabilità di crescere.
Il personaggio di Isabell rappresenta la facilità con cui i giovani di oggi vivono situazioni estreme come la ricerca della droga.
Lei, infatti, in “Siamo solo piatti spaiati” si avvicina al protagonista Davide non per amicizia, per sostenerlo, non gli chiede neanche come sta o cosa fa. Non vuole conoscerlo, ma soltanto sfruttarlo.
Oggi più che mai è necessario invertire questa rotta di egocentrismo e trasmettere ai ragazzi messaggi positivi, di crescita e di unione sana, come l’inclusione e la vicinanza di chi vive un momento difficile della propria vita e la lotta contro la droga che circola nelle scuole.
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