Dopo le interpellanze e le interrogazioni in consiglio comunale a Nettuno il consigliere di opposizione Roberto Alicandri ha proposto di anticipare la discussione del 5 punto sul piano particolareggiato di Santa Barbara e poi procedere al dibattito sull’assestamento di bilancio. La maggioranza del consiglio ha vota contro la proposta e l’ordine del giorno è rimasto invariato.
Poi il consigliere Alicandri è entrato nel merito dei tre punti sul Bilancio ed ha sollevato un problema procedurale sulle delibere presentate in assise. “A mio avviso – ha detto – ci sono dei vizi pregiudiziali. Le delibere – ha sostenuto Alicandri – devono passare in commissione Bilancio e così non è stato. Il secondo vulnus – ha aggiunto – sta nel fatto che la commissione bilancio nominata lunedì è stata convocata dopo solo due ore. Ci sono problemi. Le convocazioni vanno fatte con 72 ore di anticipo. Il terzo vulnus riguarda il fatto che le minoranze nella conferenza dei capigruppo hanno fornito tutti i nomi di tutte le commissioni. La commissione non è stata fatta perché la maggioranza non è stata in grado, per responsabilità politica, di fare le dovute nomine. Questa responsabilità politica pesa sulla situazione attuale. Io quello che chiedo è questo: azzeriamo tutto e ripartiamo. Non cerco lo scontro. Non andate avanti, ci sono due sentenze del Tar in cui si dice chiaramente che chiunque può richiedere l’annullamento e di eventuali costi sono in capo ai consiglieri che la votano. Non ci mettete nelle condizioni di alzarci e andare via”. Quindi ha preso la parola il consigliere Daniele Mancini. “Al di la dell’aspetto procedurale – ha detto – c’è un’osservazione politica da fare: questo era il primo vero appuntamento politico della vostra amministrazione. Qui si costruisce il futuro di Nettuno da un punto di vista economico finanziario e sociale della città. Era un punto cruciale da studiare con l’opposizione, qui parliamo di come spendere i soldi delle tasse dei nettunesi. Siete all’inizio ma è un primo inceppamento. Ritengo che il confronto sia necessario se non si rinvia chiedo il parere di legittimità del segretario sui tre atti”.
La prima a ribattere è stata il consigliere comunale di maggioranza Lorenza Alessandrini. “Preso atto dei dubbi dell’opposizione abbiamo avuto dei dubbi anche noi – ha detto – e ci siamo rivolti al segretario comunale che ci ha chiarito tutto lo prego quindi ora di spiegare a tutti la situazione”.
“Il mio – ha detto il Segretario in aula – è un parere giuridico e non di legittimità come ha detto il consigliere Mancini, che è stato soppresso da tempo. Se si guarda al regolamento comunale i tempi e i termini delle convocazioni per l’insediamento della commissione sono diversi. In questo caso, poiché la commissione è nominata ma non insediata la seduta consiliare è legittima e le deliberazioni che ne seguiranno sono legittime”.
L’opposizione vota compatta con Alicandri, per chiedere il rinvio dei tre punti e il confronto in commissione ma la maggioranza decide di andare avanti.
Quindi il consigliere di opposizione Antonio Taurelli si appella all’articolo 37 del regolamento consiliare e fa un appello al Sindaco. “Ci stupisce il fatto che dopo l’ultimo consiglio comunale non sia riuscita a comporre le commissioni che sono organi di confronto ci aspettiamo una maggiore correttezza da parte della maggioranza e che ci sia data la possibilità di un confronto”.
Mentre a prendere la parola è il consigliere Fabrizio Tomei l’opposizione lascia l’aula, quindi, mentre tutti escono, il consigliere Genesio D’Angeli ricorda all’ex assessore Sanetti, a Mancini e ai consiglieri 5 stelle che anche loro al primo assestamento non hanno fatto la commissione Bilancio. I banchi dell’opposizione restano vuoti, ma solo per pochi minuti. Tornano infatti in breve nell’emiciclo il consigliere del Movimento 5 stelle Luigi Carandente e i consiglieri Daniele Mancini e Simona Sanetti che si riservano di partecipare al dibattito, fare la dichiarazione di voto e poi andare di nuovo via. Un modo tutto nuovo di ‘abbandonare l’aula’ che il resto dell’opposizione non ha condiviso, con i consiglieri del Patto, la Vaccari e della Lista di Marchiafava che hanno scelto di restare seduti tra il pubblico in sala.