Flavia Mastrella e Antonio Rezza non hanno davvero bisogno di presentazione, soprattutto ad Anzio e Nettuno dove sono nati e cresciuti artisticamente, creando un modo particolarissimo e del tutto originale di fare teatro e arte. Entrambi si occupano di comunicazione involontaria e solo chi non li ha mai visto all’opera può fare fatica a comprendere di cosa si tratti. Hanno realizzato tredici opere teatrali messe in scena anche all’estero (tra cui Pitecus, Io, Fotofinish, Bahamuth, 7-14-21-28, Doppia Identità, Fratto_X e Anelante), cinque lungometraggi (tra cui Escoriandoli, Delitto sul Po e Milano via Padova) e una serie sterminata di corto e medio metraggi. Flavia Mastrella si occupa anche di scultura, fotografia, video-scultura e Antonio Rezza di letteratura (Premio Feronia 2008 conCredo in un solo oblio, Bompiani). Dopo l’esordio televisivo su Tele+, nel 2000 hanno realizzato il programma “Troppolitani” per Rai3. Hanno ricevuto numerosi premi fra cui il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare (2008), il Premio Hystrio e il Premio Ubu (2013), il Premio Napoli (2016), l’attestato di Unicità nella Cultura a Montecitorio e il Premio Ermete Novelli (2017), Il Leone d’Oro alla carriera per il Teatro (2018). Nel 2018 realizzano per RAI 3 il programma televisivo “La tegola e il caso”. Collaborano da diversi anni con TSI La Fabbrica dell’Attore, Teatro Vascello e con il Teatro Piemonte Europa.
A Nettuno da poco sono stati costretti a lasciare la storica sede della Divina provvidenza, il laboratorio teatrale che hanno in uso da prima di diventare la coppia di indiscusso valore artistico che oggi conosciamo. L’edificio è stato dichiarato pericoloso, una versione che non ha mai convinto i due artisti. La speranza è che si possa trovare una soluzione al più presto.