“Stamattina all’ospedale di Anzio è stato eseguito il primo intervento di pace maker “micra”. A darne notizia la paziente che ha subito l’intervento e che ha voluto ringraziare il personale ‘fantastico’ che l’ha eseguito.
Oggi è possibile impiantare un pacemaker senza ricorrere alla chirurgia tradizionale. Esiste infatti una tecnologia rivoluzionaria per trattare le gravi alterazioni del ritmo cardiaco, in primis la fibrillazione atriale: si tratta del sistema di cardiostimolazione transcatetere Micra TPS. Il Micra è una cardiocapsula molto piccola, della lunghezza di 2 centimetri e del peso di appena 2 grammi, che, per essere impiantata, non ha bisogno di alcun catetere né filo da inserire nel cuore. Il dispositivo è dotato di una batteria a lunga durata e con proiezione di longevità oltre i 12 anni. L’impianto del Micra avviene con una tecnica completamente diversa da quella convenzionale: l’operatore non procede più con l’innesto del pacemaker all’esterno del cuore ma, mediante una guida orientabile, introduce il mini dispositivo per via transvenosa attraverso la vena femorale e lo fa risalire, sotto costante controllo fluoroscopico, fino all’apice del ventricolo destro. Il pacemaker è poi agganciato e fissato al tessuto cardiaco grazie a minuscoli uncini metallici. L’applicazione non richiede anestesia generale, ma soltanto a livello locale nel punto d’inserimento del dispositivo. La procedura d’impianto dura circa 30 minuti, la metà del tempo rispetto alla procedura tradizionale.
“L’impianto di oggi – spiega – è stato effettuato dal dottor Di Belardino, Primario della cardiologia, intervento eseguito per via endovenosa. Una equipe fantastica. Li ringrazio dal profondo del mio cuore (anche se ammaccato)”.