Condanna definitiva per un 39enne originario di Anzio, già noto alle forze dell’ordine, sorpreso due anni fa ad Ardea con mezzo etto di marijuana e accusato di spaccio di sostanze stupefacenti. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da S.D’A. e confermato così per lui la sentenza a un anno e due mesi di reclusione, oltre a tremila euro di multa, emessa dal Tribunale di Velletri il 31 maggio 2017, al termine di un processo svoltosi con rito abbreviato, dunque allo stato degli atti, e già avallata il 18 dicembre di due anni fa dalla Corte d’Appello di Roma. Il 39enne venne sorpreso dalla polizia giudiziaria il 22 maggio 2017, ad Ardea, in possesso di 50 grammi di “erba” e di materiale utile a confezionare le singole dosi di droga. D’Amato ha provato a giustificarsi sostenendo che non vi fossero prove dell’attività di spaccio e che lui era un assuntore di sostanze stupefacenti. Le indagini svolte dagli investigatori hanno però retto al vaglio dei giudici e a pesare sulla sentenza sono stati anche i precedenti del 39enne, che aveva già collezionato otto condanne, tre delle quali per spaccio di droga appunto e tre per evasione. Abbastanza per farlo ritenere dal Tribunale socialmente pericoloso. (dr)