La situazione di degrado ed abbandono del quartiere Zodiaco, a Lavinio, e più specificatamente tra via dei Pesci e via del Leone, non ha fine. Nei giorni scorsi, in una palazzina in gran parte occupata da cittadini rom un altro appartmente, fino a qualche giorno prima in affitto, è stato occupato abusivamente. I nomadi che imperversano in zona, che hanno distratto ogni suppellettile, porta, citofono, finestra, hanno sfondato la porta e buttato in strada i mobili della titolare e si sono appropriati di ogni spazio. Un solo appartamento resiste a quello che sembra un accerchiamento spesso anche minaccioso.
Ormai i pochi residenti rimasti, proprietari degli immobili, sono sovrastati e resi ostaggio dagli occupanti degli immobili all’interno dei palazzi di questa strada. Nell’area parcheggio, sottostante gli appartamenti, ci sono carcasse di auto bruciate, mobili rotti, immondizia in quantità. Ovunque si volti lo sguardo c’è solo degrado.
“Pochi giorni fa sono arrivata in casa mia ed ho trovato la porta scassinata – ci spiega la signora Gianna – ho dovuto chiamare i carabinieri, che immediatamente sono venuti sul posto, per aprire la porta. Hanno rubato tutti i mobili, la casa era completamente vuota mentre il divano ed il frigorifero erano abbandonati sul marciapiede di ingresso del palazzo. I carabinieri sono stati gentilissimi con me, hanno cercato di tranquillizzarmi mentre raccoglievano la denuncia, che è una delle tante, come mi hanno detto, e secondo loro, la mia insieme alle altre può far si che il magistrato prenda a cuore la nostra situazione, ormai insostenibile. Qui allo Zodiaco non si vive più”.
Una situazione di degrado sotto gli occhi di tutti, anche di chi per paura non denuncia ma vede ogni genere di reati. Basti pensare che è di qualche settimana fa la testimonianza di una signora che si è recata nello stabile, per andare a trovare una amica. “Appena ho fermato la macchina ho avuto paura – così inizia il racconto di Antonietta – sembrava di essere in un film. C’era ovunque immondizia, persone che parlottavano tra loro e mi scrutavano affacciati ai balconi degli appartamenti. Ho provato a raggiungere l’abitazione di questa amica, ma le persone davanti a me parlavano di droga, dicevano di averne, mi hanno seguita mentre cercavo di salire le scale perché non volevano che entrassi sono stati molto aggressivi. Alla fine non ce l’ho fatta, sono scappata, ero in preda al panico. La cosa terrificante è che in mezzo a questi uomini e donne c’erano tanti bambini, che stanno crescendo in un contesto orribile. E’ assurdo che ci siano persone che sono costrette a vivere in questo degrado”
La speranza, dei pochi proprietari rimasti della via del Leone, e dei residenti è che qualcuno li vada a liberare da un vero e proprio assedio, ma le speranza diminuiscono ad ogni casa occupata, ad ogni dose venduta.
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