di Mirko Piersanti
Duemila anni di storia sono un lasso di tempo molto vasto, a tratti anche difficili da contare e immaginare, eppure la città di Anzio è riuscita a vederli tutti in un solo giorno. Questo grazie anche alla statua del Vecchio Pescatore un prezioso gioiello che è stato custodito per molto tempo nei Musei Vaticani e che dal 15 giugno al 16 settembre potrà essere ammirato da tutti i cittadini e turisti al Museo Civico Archeologico anziate. Questa scultura è stata ritrovata proprio nella città neroniana intorno al 1650 ed era certamente a Villa Pamphilj a Roma nel 1658 quando venne restaurata da Adamo Claudio Brefort per 125 scudi. Qui la vide Winckelmann che definì il soggetto “erroneamente intitolato Seneca”,ma la interpretò come uno dei “servi di commedia”. Il 15 giugno alle 18.30 è stata organizzata presso il Museo Civico Archeologico una manifestazione intitolata “La Statua del Vecchio Pescatore e il Mare di Anzio”. Oltre alla responsabile del museo anziate Giusy Canzoneri, erano presenti anche il sindaco Candido De Angelis, l’assessore alla culturaLaura Nolfi, i consiglieri comunali, il sindaco di Nettuno Alessandro Coppolae tante altre persone che non hanno voluto mancare a un giorno così importante dedicato alla storia. “Per me è un motivo di grande emozione e commozione essere qui oggi – ha affermato il sindaco De Angelis – questa manifestazione l’abbiamo voluta fortemente, ci abbiamo creduto e abbiamo insistito per farla. Ringrazio tutti quanti i presenti, i responsabili dei Musei Vaticani, gli archeologi, la dottoressa della Sovraintendenza e il restauratore. Uno degli obiettivi che ci sta più a cuore è quello legato cultura. Ci siamo dati dei tempi ben precisi di lavoro e di interventi su ogni tipo di materia per quello che riguarda le scuole, i lavori pubblici, i servizi sociali, lo sport, il turismo e la cultura che è qualcosa che a noi sta particolarmente a cuore e vogliamo far vedere la statua anche ai nostri giovani. Qui ad Anzio ci sono tanti che vivono di pesca, sia in maniera diretta che indiretta, perché la pesca ha sempre fatto parte delle nostre peculiarità, delle nostre tradizioni e della nostra vita, ecco perché a questa mostra siamo particolarmente affezionati ma ne faremo delle altre. Faremo una serie di lavori con l’obiettivo di implementare quello che è l’archeologia e la cultura nella nostra città, facciamo tutto questo per i nostri giovani perché vogliamo che imparino la storia della nostra città perché attraverso la conoscenza la ameranno”. Terminati i saluti, si è proceduto al taglio del nastro e alla visita della statua del Vecchio Pescatore che raffigura un uomo anziano che regge una cesta con pesci nella mano sinistra, tutti i presenti non hanno occasione di fotografare questa grande opera d’arte.