“Ho letto un link vergognoso, dove non si poteva commentare, riguardante la morte del piccolo Nicolò. Sono Stefania la sorella del papà di Nicolò, a tutti coloro che hanno dimostrato tatto e cuore li ringrazio, a coloro che si sono divertiti a sputar veleno e sentenze da supergenitori perfetti dico alcune cose:
Mio fratello e mia cognata sono due genitori iperprotettivi e attenti ai loro figli,
purtroppo quel maledetto sabato il nostro piccolo angelo è sfuggito per pochi minuti al controllo…a quanti di voi è capito per fortuna senza un esito drammatico?
Ora due genitori stanno guardando un lettino vuoto, una madre sta raccogliendo vestitini e calzini che il suo ometto non potrà più mettere, due genitori si stanno stringendo disperati con lo sguardo vuoto con la speranza di svegliarsi da un brutto sogno e potrei continuare all’infinito. Senza parlare delle nonne, di una in particolare che ha fatto di tutto per rianimarlo dal massaggio cardiaco alla respirazione bocca a bocca. Di noi zii e famigliari che raccogliamo i cocci dei loro cuori. La nostra vita non sarà più la stessa. Sono fuori in veranda mentre sto scrivendo e guardando il cielo penso che da sabato 8 giugno la stella più bella e luminosa è il nostro piccolo ometto che non c’è più e sorridendo ci guarda da lassù. Chi capisce preghi con noi, chi ha odiato ed insultato taccia in fin dei conti la vita è una ruota e gira”.
E’ un commento che spezza il cuore quello che la zia del piccolo Nicolò, deceduto lo scorso sabato nello stagno dell’abitazione dei nonni, ha affidato a Facebook per fermare chi commenta con superficialità davanti ad una tragedia infinita. Con lucidità racconta il dolore di una famiglia, che per i più sensibili è fin troppo facile da immaginare. E dice certamente una cosa giusta. Quante volte per un attimo di distrazione, un nipotino, un figlio, si fa male o per un pelo non si salva da un incidente anche grave. Quante volte un momento di distrazione che potrebbe portare a conseguenze inimmaginabili fortunatamente finisce bene? Ci si dovrebbe pensare prima di commentare di fronte ad una tragedia. La redazione del Clandestino, come tantissimi cittadini che hanno espresso affetto e solidarietà alla famiglia, si stringe al dolore della mamma e del papà di Nicolò e di tutta la famiglia, gli zii, i nonni, la sorellina.