Usa la storia il consigliere di opposizione del Pd Lina Giannino per una colorita difesa della collega Rita Pollastrini.
“Abbiamo appreso, con falsa meraviglia e falso stupore che la maggioranza ha richiesto la testa sul vassoio d’argento della presidente della commissione trasparenza. Il motivo di tale decapitazione? L’avere convocato la commissione per poter discutere l affidamento in convenzione di un tratto di arenile. La scena della condanna si e’ svolta sotto i nostri occhi in un modo pietoso. La condanna era già stata preparata nelle segrete stanze e in commissione si è espresso il verdetto. Tutti con il pollice verso. Un piccolo colosseo animoso e chiassoso che urlava verso una esigua e resistente opposizione ,che come l ultimo giapponese, cercava di resistere all attacco del nemico. Una opposizione monca di un capogruppo che invece,come una sorta di Salome’,danzava chiedendo al Re assente la testa della presidente Danzava Salome’, mentre gli altri applaudivano e, in tempo reale riferivano al Re quello che stava succedendo. Riferivano i notabili di cose non dette, di frasi mai proferite mentre lo spettacolo continuava. C’erano tutti. I difensori, gli accusatori e finanche un suggeritore, che visto da molti, suggeriva a Salome’ di chiedere la testa dell’imputato. Che spettacolo squallido, mentre il paese si appresta a sfidare una estate piena di carenze al palazzo si balla. Io mi affianco ai giapponesi e solidarizzo con la Presidente. Spero lo faccia anche la Salome’ di turno e non faccia sprofondare il partito in tale vergogna”. Lina Giannino consigliere PD