È iniziato ieri, al Tribunale di Roma, il processo che vede imputato il militare di 45 anni, originario della provincia di Latina ma residente ad Anzio, arrestato il 16 febbraio scorso dalla polizia locale neroniana per una presunta violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne.
La causa è in trattazione nella Capitale in quanto, nelle scorse settimane, il Tribunale di Velletri aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale. Il dibattimento, dunque, è iniziato con la comparizione delle parti e con la costituzione di parte civile della moglie dell’uomo, sia in proprio che come esercente la potestà genitoriale sulla figlia; subito dopo, l’udienza è stata aggiornata a luglio, quando saranno ascoltati due testimoni.
Nel processo, il 45enne imputato – e ancora detenuto – è difeso dagli avvocati Veronica Terelle, del Foro di Latina, e Giuseppina Tenga, del Foro di Roma.
Un momento chiave del dibattimento, però, è atteso a novembre quando, in contraddittorio fra le parti, sarà ascoltata la figlia dell’uomo in audizione protetta: la ragazza, minorenne, sarà chiamata a parlare di quanto dichiarato nei mesi scorsi, ossia a fare chiarezza su quei presunti abusi da lei riferiti, che secondo la stessa pare andassero avanti da alcuni anni.
La vicenda era finita all’attenzione della Procura di Velletri, della polizia locale di Anzio e dei Servizi sociali del Comune dopo una segnalazione arrivata dalla scuola frequentata dalla ragazza: da quel momento, oltre all’audizione protetta della ragazza, ascoltata dalla Polizia locale, sono scattate le indagini effettuate ai sensi del protocollo interistituzionale sottoscritto oltre un anno fa, che hanno poi portato all’arresto del militare.
L’uomo – come prevede l’ordinamento italiano – resta presumibilmente non colpevole fino all’ultimo grado di giudizio: tra l’altro, già nell’interrogatorio di garanzia in carcere l’uomo ha rispedito al mittente tutte le accuse, rispondendo alle domande del giudice.