Interviene sulla polemica nata nella maggioranza di Anzio sulla questione della spiaggia di Lido dei Pini anche l’associazione ambientalista Fare Verde.
“La questione sorta intorno alla vicenda di Lido dei Pini – dice il responsabile Luca Zomparelli – ha un nodo complesso e delicato da sciogliere perché si incardina sulle perplessità legate all’insistere dell’area in un sito di interesse comunitario, il SIC “Lido dei Gigli”. In verità, l’alta caratterizzazione naturalistica del sito, ad esclusione del tratto prettamente interessato dalla presenza di habitat dunali, non vieta a priori l’attività umana, anzi: interventi di conservazione e di valorizzazione dell’area vengono incentivati dalla stessa Direttiva di matrice europea. Dunque, di fronte alla proposta di convenzione di servizi del Comune di Anzio, pensata al fine di donare alla cittadinanza un tratto di spiaggia libera cd. attrezzata, non possiamo che esser più che ben disposti perché consci della possibilità di intraprendere anche e soprattutto un’attività pensata per una specifica tutela del luogo, del valore e dell’importanza degli habitat dunali. Noi non pratichiamo l’ambientalismo schierato contro il sistema, pratichiamo la sostenibilità ambientale e, dunque, la concreta ricerca delle migliori soluzioni possibile per riconciliare l’uomo con la natura, nel pieno rispetto delle esigenze di entrambi e prendendo dal progresso tutto il buono che ne può scaturire per l’ambiente. Tutto ciò detto, agli “ambientalisti” che manifestano contro questa convenzione l’associazione risponde ricordando che se il problema del danneggiamento del luogo dipende dall’uomo, allora tanto vale bandirne la presenza e l’uso stesso della spiaggia. Non lasciamo, dunque, che sia la paura a guidare le nostre azioni, ma il coraggio. In ragione di ciò, chiediamo al Comune di Anzio di meglio specificare le attività oggetto della convenzione, anche in considerazione di una linea guida che il nostro gruppo presenterà, così da indirizzare i progetti in esame verso una più compiuta tutela ambientale del luogo da parte dei suoi fruitori per FARE della presenza dell’uomo un valore aggiunto alla sua salvaguardia e non alla sua distruzione”.