Blitz dei carabinieri del Ros, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della procura di Roma: in arresto una trentina di persone tra Ardea, Pomezia e Torvaianica. In corso anche numerose perquisizioni in provincia di Roma e a Catania. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il clan Fragalà aveva determinato un pesante clima di intimidazione ai danni di commercianti e imprenditori locali, costretti a subire estorsioni attraverso attentanti dinamitardi e minacce.
Ricostruito anche un consistente traffico di cocaina, marijuana e hashish, sostanze importate dalla Colombia e dalla Spagna grazie ad alleanze con gruppi criminali camorristici e siciliani. Nel corso delle indagini dei militari dell’Arma, coordinate dall’aggiunto Michele Prestipino e dal pm Giovanni Musarò, oltre al sequestro di droga e di armi da fuoco, è stato sventato un sequestro di persona e liberato un ostaggio. Per questa vicenda sono finite in manette 8 persone. Rinvenuta e sequestrata anche una formula manoscritta di affiliazione mafiosa.
Ma le indagini sono nate molto tempo prima anche grazie alla testimonianza di un pentito della famiglia, Sante Fragalà in carcere per scontare una condanna a 26 anni per duplice omicidio. Ed è proprio dalla cella nella quale si trova recluso che ha deciso di parlare e raccontare come il clan si è preso mano mano il Lazio grazie anche all’alleanza con i Santapaola, potente clan catanese. Nel corso della giornata ulteriori aggiornamenti.