Nasce a febbraio dello scorso anno il progetto politico del Patto per Nettuno. Gianni Cancelli, mente e stratega dell’operazione, mirava a restituire un ruolo centrale ad esponenti politici nettunesi nella guida della città .I primi confronti con Carlo Eufemi e Mariano Leli, poi il contrasto con Ernesto Flamini hanno tirato fuori la testardaggine di Cancelli, che ha deciso di “mettersi in proprio” e trovare nuovi compagni di strada nel percorso di creazione di un progetto politico ad ampio respiro.
Il nucleo centrale del progetto, oltre a Gianni Cancelli, ha visto da subito la partecipazione di Peppe Giallongo, Gigi Noro, Gianfranco Rabbini, dell’ex Sindaco Simeoni De Carolis, di Tirocchi. Nessuno di loro, fin da subito, ha avuto l’intenzione di candidarsi ma volevano creare un progetto su base triennale, da proporre alla fine del periodo di governo dei 5 stelle. l’idea è nata lo scorso febbraio, poi a maggio, dopo meno di un mese di crisi a 5 stelle, la caduta del sindaco e la necessità di velocizzare i tempi del progetto politico.
Cancelli e il suo gruppo hanno fatto un lavoro certosino di selezione dei candidati ideali, andando a cercare di individuare le vecchie famiglie di Nettuno, con cui si sono confrontati. E’ venuta fuori una lista giovane, con l’idea di alzare il livello culturale di chi partecipa alla vita politica. Infine la decisione di sostenere la candidatura di Marchiafava. Una persona che ha rappresentato una novità, ben accetta ai cittadini, attenta al sociale, inserita a livello romano con la politica e non solo, professore emerito e accademico stimato. Una personalità di Nettuno da valorizzare. L’impresa era quella di arrivare al ballottaggio e adesso si tenta il colpaccio. In caso di vittoria, una cosa deve essere chiara. Quello che il gruppo del Patto e Cancelli chiederanno a Marchiafava è di valorizzare le personalità e le intelligenze di Nettuno. Nessuna importazione dalla capitale. Persone qualificate e locali.