Una lunga catena di errori e di sviste, frutto di superficialità, portò cinque anni fa a diffondere tramite il sito internet dell’Istituto professionale Colonna-Gatti di Anzio i nomi di diversi alunni minorenni e disabili. Una violazione della privacy che ha costretto il Garante a disporre una sanzione da 20mila euro per la scuola e ora parte di quella somma dovrà essere risarcita dalla dirigente scolastica, condannata dalla Corte dei Conti.
Il 17 novembre 2014 venne diffusa una circolare che doveva restare interna all’istituto, relativa a un calendario di riunioni dei consigli delle classi in cui si trovavano anche studenti disabili. Le famiglie di quest’ultimi avrebbero dovuto essere informate dell’iniziativa in forma riservata. Come tutte le altre circolari anche quella finì invece sul sito internet. Una grave violazione della privacy di ragazzi fragili. Il genitore di uno degli studenti finiti in quella lista chiese l’intervento del Garante per la protezione dei dati personali. Per l’istituto professionale Gatti-Colonna venne quindi disposta la sanzione e lo stesso istituto, nel 2016, ha dovuto pagare ventimila euro, una somma che sarebbe stata utile alle tante attività della scuola. Sulla vicenda ha poi aperto un’indagine la Procura contabile, mandando a giudizio la Dirigente scolastica e tre insegnanti, chiedendo la loro condanna a risarcire i ventimila euro all’Istituto. I giudici hanno però ritenuto responsabile dell’accaduto solo la preside. Considerando inoltre la complessa organizzazione dell’Istituto, il numero dei docenti sulle cui attività doveva vigilare e i molteplici adempimenti a cui doveva far fronte, Coccia ha ottenuto uno sconto e dovrà così risarcire soltanto 7.500 euro. Assolti i tre prof.